Walter Röhrl: “Il mio amore per Monte-Carlo”

Il 25 gennaio 2020 il tedesco festeggerà il quarantesimo anniversario del primo dei suoi quattro successi a Monaco. A quasi 73 anni, il due volte campione del mondo di rally non ha perso nulla della sua schiettezza. Per AUTOsettimanalmente, ricorda con orgoglio ed emozione la sua lunga luna di miele con il monumento monegasco.

pubblicato 22/01/2020 à 15:57

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Walter Röhrl: “Il mio amore per Monte-Carlo”

La professione di fede è chiara: “ Quando ho iniziato la mia carriera, avevo un solo obiettivo: impormi almeno una volta nel mondo Rally Monte Carlo. Questo evento è stato l'apice! Nella mia testa, una vittoria a Monaco significava molto più di un titolo mondiale! Nel corso della mia vita da pilota di rally, l’ho sempre sentito e vissuto in questo modo. » Nel gennaio 1980 Röhrl prese il via per la settima volta nella sua gara preferita. Fino ad allora, i suoi migliori risultati furono due quarti posti conquistati nel 4 (su una Opel Kadett GTE, dietro la Lancia Stratos di Sandro Munari, Björn Waldegard e Bernard Darniche) e nel 1976, quando la sua Fiat 1978 Abarth fu battuta da un trio francese composto da Jean-Pierre Nicolas (Porsche 911 Alméras), Jean Ragnotti e Guy Fréquelin (entrambi su Renault 5 Alpine). La ruota gira quando Walter vince il suo primo Monte-Carlo con un vantaggio di oltre 10 minuti sugli avversari: 10'38'' sulla Lancia Stratos di Bernard Darniche, vincitore dodici mesi prima, e 11'28'' su Björn Waldegard , alla guida di una 131 Abarth identica alla sua. Lo svedese è quindi il campione del mondo in carica. “ C'erano tali discrepanze?, chiede Röhrl. Dieci minuti sono enormi. Senza dubbio Björn ha avuto problemi o ha commesso un errore nella scelta delle gomme... Detto questo, con una Fiat 131 Abarth non era facile essere più veloce di me. Questo è stato ancora più vero a Monte-Carlo, perché lì ero sempre più motivato che altrove. Questa volta il mio compito è stato facilitato dall'uscita prematura di Markku dalla strada. (Alén si ritirò nella SS3. ndr). Nella prima speciale mi precedeva di 5 secondi. Dalla sezione successiva, senza forzarmi, ho fatto segnare il miglior tempo e sono passato in testa, costruendo un vantaggio di quasi mezzo minuto. Ricordo di aver detto a me stesso: "Se sarà così, colpiamo nel segno".

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