Il WRC2 dovrebbe sostituire il WRC?

Ogni martedì due giornalisti di AUTOhebdo confrontano le loro opinioni contraddittorie sul dibattito caldo del momento. Questa settimana ci chiediamo se la categoria WRC2 dovrebbe sostituire le Rally1 ibride?

pubblicato 24/01/2023 à 10:44

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Il WRC2 dovrebbe sostituire il WRC?

© Montaggio di DPPI / N. Natikis

I fatti: La categoria regina di WRC continue de vivre grâce à deux constructeurs officiels (Toyota et Hyundai) et un engagement semi-officiel (Ford avec M-Sport). Le Monte-Carlo a mis en évidence un manque criant d’engagés en Rally1 alors que la classe Rally2 regorgeait de prétendants engagés sur des marques diverses. La solution de la bonne santé du WRC passe-t-elle donc par l’adoption du règlement WRC2 ?

SÌ, di Loïc Rocci

La presenza di soli 10 Rally1 al via di Monte-Carlo e 9 in Svezia fornisce la risposta, perché insieme il Rally2 è pieno. Le auto d’élite costano troppo. Era una certezza già prima che mettessero le ruote sulle prove speciali. Tuttavia, soprattutto per ragioni di ego, su questi prototipi è stata seguita la strada dell'ibridazione pur sapendo che poteva essere senza speranza.

Tuttavia, c'erano altre strade da esplorare e potrebbero essere esplorate in futuro se sfortunatamente Hyundai decidesse di ritirarsi. Con il numero di specialisti che popolano le varie commissioni FIA, come è possibile che nessuno abbia proposto un progetto che riunisca sia i partecipanti al Rally1 che quelli che producono il Rally2? Non esisteva una soluzione tecnica affinché i produttori potessero mantenere il loro predominio sulle aziende private?

L'argomentazione secondo cui la scelta di questa categoria ridurrebbe l'interesse per rallye è falso, perché anche se le vetture andranno sicuramente più lente, saranno così tante alla partenza delle gare da garantire un grande spettacolo. In questa categoria sono già 5 le tipologie di modelli disponibili (i20, C3, Polo, Fabia, Fiesta) ed una sesta (Yaris) è in preparazione. Effettuare un leggero calo di prestazioni come accaduto tra il 6 e il 1986 permetterebbe al WRC di essere più in linea con l’epoca in cui i budget sono folli rispetto ai benefici. Ciò andrebbe a vantaggio dei costruttori che potrebbero schierare 1987 o 2 squadre e incoraggiare così l’emergere di futuri talenti, cosa impossibile nel Rally3.

Avere una ventina di equipaggi ufficiali più qualche preparatore (Toksport, PH-Sport, 2C, ecc.) al via delle manche è un sogno, ma sarebbe possibile. Offrendo automobili con uno sviluppo accessibile pur rimanendo verdi e politicamente corrette con una modalità di propulsione al passo con i tempi, non si incoraggerebbe anche l'arrivo di nuovi produttori? Passando al Rally2 il motomondiale perderebbe forse un po' di spettacolo, ma avrebbe tanto da guadagnare!

NO, di Medhi Casaurang

Da cosa è definito il WRC? Dal suo lato spettacolare. E basta guardare gli innumerevoli video amatoriali presenti su YouTube per rendersi conto che niente batte il livello di prestazioni della Rally1.

Questi impressionano già molto l'utente Internet che sono; quindi, non riesco a immaginare la sensazione che si prova nel sorpassare una Ford Puma, una Hyundai i20 o una Toyota GR Yaris a tutta velocità davanti ai miei occhi! Oltretutto non sono mai stato particolarmente attratto dalle compilation R5 e Rally2.

La categoria regina dei rally deve far sognare sia gli spettatori che il grande pubblico. Come possiamo interessare nuove fasce della popolazione se i veicoli non forniscono questi effetti “wow”? Lo vediamo chiaramente dentro Formula E. Il loro aspetto debole e la mancanza di spettacolo non sono mai riusciti a convertire gli appassionati di sport motoristici, né i profani che amano le nuove tecnologie.

Tuttavia, qualunque cosa dicano i suoi funzionari, il WRC sta lottando per riconquistare il suo fascino. Mantenere a galla la barca deve comportare il mantenimento di un adeguato livello di prestazioni. Inutile andare oltre il limite ragionevole, come senza dubbio è avvenuto con le Rally1 tra il 2017 e il 2021 e la loro meccanica troppo sofisticata.

Sarebbe tuttavia deplorevole se il Campionato del mondo di rally ripiegasse su vetture rilassanti come le WRC dotate di motore turbo da 1.6 litri tra il 2011 e il 2016. Non solo la loro meccanica non era nobile, ma anche il look della Citroën DS3, della Volkswagen Polo La R e le altre Ford Fiesta non erano niente di entusiasmante. Senza le incoronazioni di Sébastien Loeb et Sebastien Ogier, quest'era del WRC sarebbe caduta nell'oblio in Francia.

Per questo dobbiamo a tutti i costi mantenere al vertice della piramide del WRC vetture capaci di far sognare. Ora la domanda è se le monoposto del WRC2 potrebbero beneficiare di un kit aerodinamico ad un costo inferiore…

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FRANCOIS PEISSON

24/01/2023 alle 05:37

E un mix dei due non sarebbe la soluzione giusta? Una base WRC2 con un po' più di aerodinamica e spinta, oltre all'ibridazione, e basta... Perdiamo un po' in termini di prestazioni, ma guadagniamo chiaramente in termini di costi.

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