Kubica: “Devo essere sicuro di essere all’altezza” per il WRC

Robert Kubica ha brillato nella sua prima stagione con Citroën Racing dominando il WRC2. Dopo aver vinto il titolo al Rally di Germania, il polacco deve pensare a cosa verrà dopo e alle opportunità che si presenteranno.

pubblicato 29/10/2013 à 19:06

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Kubica: “Devo essere sicuro di essere all’altezza” per il WRC

Dopo essersi assicurato il titolo ottenendo la sua quinta vittoria stagionale Rally di Spagna, Robert Kubica si prepara a gareggiare nel Rally del Galles GB (14-17 novembre) con la DS3 WRC di Khalid Al Qassimi. Il polacco sembra in grado di competere nella stagione 2014 nella categoria regina nonostante la sua limitata esperienza da quando Yves Matton ha riconosciuto che faceva parte della lista dei contendenti per difendere i colori dei Rossi. Tuttavia, l'ex pilota di F1 è ancora handicappato dalle ferite riportate dopo il grave incidente del 2011.

Se la prospettiva di un futuro nei rally non è più in dubbio, Robert Kubica sembra ancora titubante riguardo al suo prossimo futuro. “È come in F1 con la “silly season” (la stagione folle in cui fervono le voci di mercato). Ognuno dà il suo punto di vista e qualcuno sarà al lavoro. Non è un segreto che avrò l’opportunità di correre in un WRC l’anno prossimo, ma non so ancora con chi o se il momento è quello giusto. Il Wales Rally GB non cambierà la mia opinione, ma devo essere sicuro di essere all'altezza del compito se mi verrà assegnato un ruolo importante. Dopo un periodo difficile, devo dire che non è così scontato quando lo si vive. Il 50% dei rally saranno nuovi per me e dipende molto dalle aspettative delle persone che mi mettono in macchina. Se rimarrò l’anno prossimo, continuerò a imparare perché il livello di un pilota nel WRC si può giudicare solo dopo tre stagioni. È certo che avrei commesso un errore se non fossi riuscito a lottare con i migliori in tre anni. Ma è troppo presto per parlarne, il mio primo rally su terra è stato solo a marzo. » È stato al Rally delle Isole Canarie che era in testa con più di un minuto di vantaggio su Jan Kopecky alla fine della prima tappa prima di abbandonare nella seconda.

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