In quarantena con AUTOhebdo – The Jolly Club, leggendario team WRC

Omaggio al Jolly Club oggi nel nostro In Quarantena con AUTOhebdo, dopo la scomparsa del suo storico boss Roberto Angiolini.

pubblicato 07/04/2020 à 12:18

Pierre Nappa

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In quarantena con AUTOhebdo – The Jolly Club, leggendario team WRC

A pochi giorni dalla scomparsa di Roberto Angiolini, storico boss del Jolly Club, AUTOhebdo ritorna nell'epopea della squadra italiana nel Campionato Mondiale Rally, suo principale terreno di caccia nel motorsport tra gli anni '70 e '90.

Si Alfa Romeo e la Fiat erano i marchi preferiti della squadra, in particolare con la 131 Abarth, che Walter Röhrl portò alla vittoria a Sanremo del 1980. Fu con la Lancia che la squadra di Roberto Angiolini visse i suoi momenti di gloria.

Già presente con la Fulvia e la Stratos negli anni '70, è con il Gruppo B e la mitica 037 Rally che il Jolly Club sembra raggiungere un traguardo importante. Con piloti come Massimo Biasion e Dario Cerrato i risultati continuano ad arrivare, Biasion vince il Campionato Europeo, e a partire dal 1984 una presenza più assidua in WRC.

Dario Cerrato verrà incoronato anche in Europa nel 1985.

 

 

Seguì un breve periodo con la Lancia Delta S4, con il Gruppo B che terminerà alla fine del 1986.

 

 

 

 

Ma nel girone A il Jolly Club sarà molto presente, sempre con la Delta HF, Integrale, HF Integrale.

Dal 1987, e sempre con il supporto di Totip (scommesse ippiche), il Jolly Club schiera Alex Fiorio (figlio di Cesare Fiorio), Yves Loubet, Dario Cerrato... Fiorio arriva addirittura terzo in campionato nel 1988 e secondo nel 1989 .

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1991 la squadra iscrive per l'intera stagione una Delta Integrale al francese Didier Auriol. Allineata ai colori Fina, la vettura ha accumulato podi nonostante diverse delusioni per il futuro campione del mondo 1994 (abbandono in Rally Monte-Carlo, vittorie di misura in Portogallo, Corsica, ecc.) prima che Auriol vincesse a San Remo e convalidasse un nuovo titolo Costruttori per la Lancia.

 

 

 

 

L'anno successivo segnò la prossima consacrazione del Jolly Club. Alla guida della Delta HF Integrale ad alte prestazioni per conto della Lancia, il team offre un ultimo titolo all'azienda transfrontalieraalpine, ma manca il titolo Piloti nonostante le sei vittorie di Didier Auriol e la stagione molto regolare di Juha Kankkunen, battuto da Carlos Sainz.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel 1993, un cambio di rotta per la squadra, con l'arrivo nelle sue fila del campione del mondo Carlos Sainz, da Toyota. El Matador arriva con il suo importante sponsor Repsol che viene a sostenere Totip e conta sulle prestazioni mostrate dalla Delta nel 1992 per puntare al terzo titolo.

Ma lo spagnolo, né il suo compagno di squadra Andrea Aghini, non riusciranno mai a imporre la vettura italiana.

 

 

 

L'avventura nei rally del Jolly Club continuerà ancora per qualche anno, principalmente con la Ford Escort RS Cosworth e la Escort WRC iscritte per Gianfranco Cunico.

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