In quarantena con AUTOhebdo – Henri Toivonen e Attilio Bettega, destini spezzati

Il 2 maggio 1985 e il 2 maggio 1986 la Lancia Martini Racing era in lutto in Corsica, con la tragica scomparsa di Attilio Bettega poi Henri Toivonen e del suo copilota Sergio Cresto.

pubblicato 02/05/2020 à 11:10

Pierre Nappa

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In quarantena con AUTOhebdo – Henri Toivonen e Attilio Bettega, destini spezzati

Ci sono quelle date che avremmo preferito non ricordare mai. In Lancia il 2 maggio resterà per sempre una giornata nera. In rapida successione, nel 1985 e nel 1986, la squadra italiana perse in Corsica Attilio Bettega, poi la coppia Henri Toivonen – Sergio Cresto, tutti tragicamente dispersi in due incidenti che evidenziarono le carenze delle vetture di Gruppo B in termini di sicurezza.

Se Bettega aveva iniziato la sua carriera ai massimi livelli con una Lancia Stratos, è soprattutto con la FIAT e la 131 Abarth che il nativo di Molveno si distinse nel Mondiale fino al 1981. In patria ottenne i primi podi Sanremo nel 1979 poi in Grecia nel 1981.

Nel 1982 l'italiano entra a far parte del grande team Lancia, con una nuova vettura sviluppata appositamente per il Gruppo B: la 037. Al volante di questa due ruote motrici, Bettega ottenne una serie di risultati di prim'ordine, siglando il suo miglior risultato al Sanremo 1984 con un secondo posto alle spalle di Ari Vatanen.

 

 

 

 

 

 

 

Henri Toivonen non gravitava nell'ovile Lancia all'inizio della sua carriera. Il finlandese, figlio di Pauli Toivonen, campione europeo di rally alla fine degli anni '60 e vincitore del Rally Monte-Carlo nel 1966 con una Citroën DS, logicamente esordì nelle sue terre del nord con un buon numero di vetture (Citroën, Chrysler, Simca), prima di iniziare ad esportare il suo talento ai Mondiali del 1978.

Ma fu proprio in Gran Bretagna che venne alla luce il talento di colui che sarebbe poi stato soprannominato il Piccolo Principe. Se la Finlandia rimane uno dei suoi terreni di gioco preferiti, è con la Ford Escort RS1800 e poi con la Talbot Sunbeam che Henri Toivonen affronta la crema dei piloti europei in eventi come il Manx o il Circuit of Ireland .

A partire dal 1980, le sue presenze nel Campionato del Mondo diventano più regolari e il giovane talento si afferma al RAC prima di entrare a far parte dell'epopea vittoriosa di Talbot nel 1981, con il titolo mondiale marchi, in perfetto complemento a Guy Fréquelin.

L'anno successivo, una nuova campagna globale e britannica per Henri Toivonen, questa volta all'interno del team Opel, al fianco di un certo Walter Röhrl, che vinse il suo secondo titolo nel WRC.

I podi si susseguono per due stagioni, senza successi nel WRC però per il pilota dell'Ascona poi della Manta 400. Nel 1984, sempre affiancato dal suo sponsor abituale, Henri Toivonen gareggia per gran parte della stagione su una Porsche 911 SC, moltiplicando le vittorie nel Campionato Europeo.

Ma per la prima volta entra nelle fila della Lancia, per tre rally, con un podio in Finlandia. Dopo un anno difficile il 1985 per la 037, tecnicamente dominata dalla trazione integrale Peugeot 205 T16 e Audi Quattro Sport in testa, mentre per Toivonen, vittima di un grave incidente in Costa Smeralda, la fine del campionato ha visto il marchio italiano lanciare la sua furiosa Delta S4.

 

 

 

 

Anche se lo sviluppo non fu facile per le truppe italiane, la prima uscita della vettura ebbe più che successo. Henri Toivonen e Markku Alen firmano una clamorosa doppietta al RAC. Il 1986 si presenta dunque con rinnovate ambizioni per il clan transalpino.

 

 

 

 

E il Rally di Monte-Carlo non manca di dare il via alla campagna con uno scenario incredibile. Subito in prima linea, Toivonen è stato rallentato da un incidente con un'auto su un percorso stradale.

Nonostante una vettura che girava a lungo, il finlandese non si è arreso nei confronti della Peugeot 205 T16 Evo2 del campione del mondo Timo Salonen, ma una foratura gli ha fatto perdere ulteriore tempo. Ma è lui che arriva ad imporsi nel Principato alla fine dell'ultima notte, 20 anni dopo suo padre Pauli.

 

 

 

 

Pensiamo poi al Piccolo Principe e al suo copilota Sergio Cresto in partenza per puntare alla corona. Fino a quel disastroso 2 maggio 1986 al tornante di una curva della Corsica...

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