Salire a bordo di un elicottero per assistere alle prime tre prove speciali di venerdì sarà uno dei ricordi indimenticabili di questa edizione.
Dal pavimento di... zebre, il Kenya è già superbo, ma osservato, ammirato anche dalla cabina di pilotaggio di un uccello di questo tipo, diventa magico. Per raggiungere Chui Lodge, primo tratto (13,34 km) della mattina, il volo sopra le sponde del lago Naivasha è reso assolutamente magnifico dalla luce del sole nascente.
Il rumore dell'aereo durante l'atterraggio provoca la fuga di antilopi, struzzi e facoceri. Il passaggio nel bosco risulta essere molto veloce, ma anche molto accidentato. I piloti Hyundai sono visibilmente all'attacco mentre le prime due del campionato, Sebastien Ogier ed Elfyn Evans sembrano averlo sotto la cintura. Il cartello che indica il palo 7 in questo crono non resiste però all'evoluzione del francese. (“ Mi dava fastidio avere una buona presa sulla corda ”, scherzò più tardi.)
Non è possibile indugiare troppo a lungo. Tra poco prenderà il via Kedong, la speciale più lunga del weekend (32,68 km). Il breve volo di pochi minuti permette di avere un'altra visione della Great Rift Valley con scogliere, avvallamenti molto profondi e alcune colline spettacolari.
A differenza del primo spot, quello di questa SS3 è spaventosamente veloce vista la difficoltà del terreno. Le Rally1 sfrecciano a 180 km/h, inghiottendo dossi, buche e compressioni come se viaggiassero su... un'autostrada?
L'ultima occasione per osservare i concorrenti durante questa prima mattinata di corsa avviene da un promontorio in località Oserian (18,87 km) che sovrasta leggermente un immenso prato dove la vita selvaggia è in pieno svolgimento senza preoccuparsi dei ritorni di fiamma delle macchine colorate. Mentre Neuville e Kalle Rovanperä sembrano giocare su sabbia e sassi mentre gareggiano per le prime posizioni, Ogier si prende cura della sua Yaris ferita da un ammortizzatore.
I festeggiamenti sono finiti ma è ora di tornare al parco assistenza per raccogliere le prime impressioni dei piloti. L'ultimo volo della mattinata ci permette di immergerci un'ultima volta nella magia di questi paesaggi misurando la fortuna di esserci.
Commenta questo articolo! 0