Robin Frijns: “Sono passato a meno di un metro dall'arbitro con la sua bandierina”

L'ultimo giro in LMP2 è stato totalmente pazzesco a Le Mans. Alla fine 727 millesimi separano i primi due equipaggi. Ma la festa sarebbe potuta trasformarsi in tragedia se Robin Frinjs avesse colpito l'uomo con la bandiera a scacchi all'arrivo.

pubblicato 23/08/2021 à 10:13

Quentin DUBOIS

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Robin Frijns: “Sono passato a meno di un metro dall'arbitro con la sua bandierina”

Una tragedia evitata per un soffio al traguardo della 24 Ore di Le Mans. / © Photo Joao Filipe / DPPI

È un'immagine che non è passata inosservata all'arrivo dell'89esima edizione del 24 ore di Le Mans. Mentre il Toyota stavano uno accanto all'altro per festeggiare la quarta vittoria nell'evento di Le Mans, la lotta infuriava pochi metri dietro in LMP2. Tanto che il divario tra la WRT #31 vittoriosa in questa categoria e la Jota #28 è di soli 727 millesimi.

“Sapevo che Jota #28 sarebbe tornato, confessa Frijns. Le Toyota sono uscite dai box davanti a noi e mancavano solo cinque giri alla fine. Ho provato a superarli ma erano più veloci. E ovviamente tutti volevano restare dietro di loro per non dover fare un altro giro. Dietro le due Toyota dovevano esserci quattro o cinque auto. Ed ero sotto pressione con Blomqvist proprio dietro di me. »

Ma appena tagliato il traguardo, il trentenne pilota olandese ha sterzato a destra per evitare un'auto che rallentava, facendolo passare a pochi centimetri dall'uomo che sventolava la bandiera a scacchi.

“Ho girato a destra perché davanti c'era una LMP2 che girava al minimo dopo l'ultima curva, spiega l'olandese. Ma quando ho girato a destra, ho colpito la parte posteriore destra Aston Martin. Allora ho girato a destra e poi molto velocemente a sinistra perché ho visto l'uomo che sventolava la bandiera a scacchi in mezzo alla pista. Se lo avessi colpito, sarebbe morto. Non è andato lontano, saranno stati 50 centimetri o qualcosa del genere”.

Anche Robert Frinjs è tornato sulla sensazione che una vittoria a due tempi porta in un contesto del genere.

“Al momento le sensazioni sono contrastanti perché abbiamo condotto tre quarti di gara, ma l'abbiamo perso per problemi meccanici, per poi tornare in testa all'ultimo giro... Ovviamente sono contento ma è una sensazione strana, dice Frijns. Quando vedi la vettura di tua sorella ritirarsi all'ultimo giro, è doloroso per la squadra. Soprattutto perché la squadra pensava che avremmo fatto una doppietta. »

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BENOIT MINORE

23/08/2021 alle 02:41

L'ACO ha dimostrato uno straordinario dilettantismo: 1. con tutti gli schermi a disposizione degli arbitri, come avremmo potuto non renderci conto della situazione “esplosiva” in LMP2 all'inizio dell'ultimo giro quando questo era evidente anche alla persona più piccola davanti alla televisione? impostato? Non ci sono solo LMP1 in gara... 2. Come non avvisare i concorrenti della suddetta situazione, quando il direttore di gara dispone di mezzi di comunicazione ultraefficienti? 3. Come hai potuto non avvisare l'addetto alla bandiera? In futuro forse sarebbe una buona idea dotarlo di un auricolare o semplicemente posizionarlo in alto, come nella maggior parte delle competizioni automobilistiche attuali. Insomma, un arrivo sotto tutti e che avrebbe potuto concludersi in maniera drammatica.

DANIEL MEYERS

23/08/2021 alle 02:00

La sanzione della FIA per questo comportamento irresponsabile dell'organizzatore sarà esemplare, ma dimenticavo l'ACO e Jean Todt sono amici amici!!!

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