Wayne Taylor Racing e Fernando Alonso vincono la 24 Ore di Daytona

Molto frustrante perché interrotta da una bandiera rossa due ore prima della fine, la 57esima edizione della 24 Ore di Daytona è stata vinta dal Wayne Taylor Racing e dal suo quartetto Fernando Alonso-Renge van der Zande-Jordan Taylor-Kamui Kobayashi.

pubblicato 27/01/2019 à 20:25

Villemant

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Wayne Taylor Racing e Fernando Alonso vincono la 24 Ore di Daytona

Rimarremo affamati. Dopo un primo terzo di gara di rara intensità, si chiude il round di apertura della stagione 2019 delIMSA Il campionato SportsCar è stato interrotto da due bandiere rosse, di cui una a due ore dalla fine. Felipe Nasr (Cadillac DPi-VR n°31) dopo aver tirato dritto pochi minuti prima era agitato, Fernando Alonso ne ha approfittato per riprendere in mano le redini della corsa. Una manna dal cielo per lo spagnolo, visto che non partirà più.

Il due volte campione del mondo spagnolo ha quindi iscritto il suo nome nell'elenco dei vincitori della 24 Ore di Daytona dalla sua seconda partecipazione all'evento, lui che ha condiviso la Cadillac DPi-VR n. 10 del Wayne Taylor Racing con Kamui Kobayashi, Renger van der Zande e Jordan Taylor. Per quest'ultimo si tratta della seconda vittoria sul double clock della Florida, la terza per la squadra del padre Wayne Taylor se contiamo quella vinta nel 2005 sotto il nome di SunTrust Racing.

Al secondo posto troviamo un'altra Cadillac, la n. 31 di Felipe Nasr-Eric Curran-Pipo Derani, che precede l'Acura ARX-05 n. 7 di Elio Castroneves-Ricky-Taylor-Alexander Rossi. A seguire la Nissan Onroak n.54 del Core Autosport (Colin Braun-Jon Bennett-Romain Dumas-Loïc Duval) – seppur attardato da un problema al cambio e da un'uscita di pista – e la Cadillac JDC-Miller n. 85 di Misha Goikhberg-Tristan Vautier-Devlin DeFrancesco-Rubens Barrichello.

La Cadillac n. 5 (Filipe Albuquerque-Joao Barbosa-Christian Fittipaldi) è stata ritardata da vari problemi meccanici tra cui i fanali posteriori ostinati, mentre le due Mazda si sono ritirate per problemi al motore, così come l'Acura ARX-05 n.Simone Pagenaud-Juan Pablo Montoya-Dane Cameron). Tre vetture che sono rimaste in prima linea prima di subire le delusioni.

Sesta la prima LM P2, la Oreca 07 n.18 della DragonSpeed ​​(Roberto Gonzalez-Pastor Maldonado-Sebastian Saavedra-Ryan Cullen). Una vittoria di categoria che da tempo era stata promessa alla vettura gemella, la n.81 della Nicola Lapierre-Henrik Hedman-Ben Hanley-James Allen, fermo sul circuito a 2h30 dall'arrivo iniziale.

In GTLM, sorpresa, visto che la BMW ha approfittato delle condizioni per imporre la sua M8 GTE n. 25 di Augusto Farfus-Connor di Philippi-Philipp Eng-Colton Herta. Il bavarese, quasi mai visto al vertice della gerarchia, precede il Ferrari 488 GTE n°62 de Risi Competizione (James Calado-Alessandro Pier Guidi-Davide Rigon-Miguel Molina) et la Ford GT n°67 de Ryan Briscoe-Richard Westbrook-Scott Dixon. Porsche, qui partait avec le statut de favori, a perdu ses ultimes espoirs après une sortie de Earl Bamber (911 RSR n°912) et un tout-droit de Makowiecki (911 RSR n°911), parti en aquaplanning avant de percuter la Ford GT n°66.

La vittoria nella GTD è andata alla Lamborghini Huracan GT3 #11 di Rolf Ineichen-Mirko Bortolotti-Christian Engelhart-Rik Breukers. Completano il podio l'Audi R8 LMS n. 29 del Land Motorsport (Daniel Morad-Christopher Mies-Dries Vanthoor) e la Lexus RC F GT3 n. 12 del AIM Vasser Sullivan (Frank Montecalvo-Townsend Bell-Aaron Telitz-Jeff Segal ).

Il prossimo appuntamento – la 12 Ore di Sebring – si svolgerà il 16 marzo nell'ambito di un incontro congiunto con il WEC.

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