Terzo in griglia, Takuma Sato ha preceduto Scott Dixon, regalando un successo prestigioso alla RLL Racing, il precedente successo del giapponese era stato siglato con la Andretti Autosport. La squadra di Bobby Rahal e David Letterman è ancora più felice quando Graham Rahal è salito sul terzo gradino del podio.
In una gara a lungo dominata da Scott Dixon, l'ex pilota della F1 ha iniziato a sembrare un serio contendente alla vittoria nell'ultimo quarto della 104a edizione della classica americana. Al 158esimo giro, passa regolarmente al comando, prendendo il sopravvento sul cinque volte campione della serie, che continua a vedere il Brickyard resistergli dopo il suo unico successo nel 2008, ma che aumenta sostanzialmente il suo vantaggio nella classifica generale. .
.@TakumaSatoRacer al comando con meno di 50 punti da disputare # Indy500!
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Dixon aveva comunque ripreso il sopravvento su Sato al termine del suo ultimo rifornimento, al 170° giro, ma la velocità massima del giapponese era superiore. Tre giri dopo, il pilota della RLL ha preso definitivamente il comando, e ha visto il suo successo assicurato quando l'indipendente della RLL Racing, Spencer Pigot, ha causato una neutralizzazione finale al 195esimo giro, dopo un testacoda terminato violentemente all'altezza dell'ingresso della pitlane. La Nippon poteva respirare, anche se in quel momento lottava nel traffico contro i ritardatari, e Dixon era ancora minaccioso.
Oh maledetto Spencer Pigot
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Prima di Sato, il neozelandese aveva battagliato soprattutto con Alexander Rossi. Al 102esimo giro, il vincitore dell'edizione 2016 era addirittura passato al comando, dando inizio ad un intenso testa a testa tra i due uomini che continuavano a prendere il comando della corsa.
Questo sembrava preannunciare la fine della gara, ma Rossi ha visto i suoi sforzi ridotti a zero dopo un pit stop mal negoziato, dove ha toccato la ruota senza danneggiarla. auto da Takuma Sato che esce dal box. Penalizzato, l'americano dell'Andretti Autosport è dovuto ripartire in fondo al gruppo al 129esimo giro. Avrebbe finalmente terminato la sua gara contro il muro (144esimo giro).
E' finita @Alessandro Rossi.
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Iniziato il 25, Simone Pagenaud (Team Penske) ha mantenuto per un certo periodo la testa della corsa (dal 32° al 45° giro), grazie ad una strategia insolita, ma non è mai riuscito a rientrare nella sequenza dei piloti di testa. Vittima del contatto con Ryan Hunter-Reay (132° giro), il pilota di Poitevin è stato costretto a rientrare ai box per sostituire un'ala danneggiata, e si è dovuto accontentare del 22° posto.
Autore di una razza anonima, Fernando Alonso (McLaren SP) ha concluso leggermente davanti al detentore del titolo francese.
Trovate l'analisi della Indy 2275 500 nel numero 2020 di AUTOhebdo, disponibile lunedì sera in formato digitale e mercoledì in edicola.
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