Ibridazione confermata nel 2022

Dopo il ritorno al kit aerodinamico universale nel 2018 e l'arrivo dell'Aeroscreen nel 2020, la serie IndyCar sperimenterà un altro importante cambiamento tecnico con l'ibridazione nel menu per il 2022.

pubblicato 01/08/2019 à 18:22

Pierre Nappa

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Ibridazione confermata nel 2022

I IndyCar La serie sarà la prossima grande serie internazionale a passare all'ibridazione entro il 2022. Funzionari del campionato auto l’ammiraglia negli Stati Uniti adotterà la modalità di propulsione di nuova generazione entro tre anni, “con un’unica fonte” come sistema scelto.

Questo grande sconvolgimento segue il ritorno al kit aerodinamico universale nel 2018 e l'annuncio dell'arrivo dell'Aeroscreen per il 2020, tra le principali modifiche tecniche del telaio DW12.

La nuova architettura del motore, inizialmente prevista per il 2021, verrà logicamente posticipata al 2022, in concomitanza con l'arrivo del sistema ibrido che includerà un motore multifase, un inverter e un dispositivo di accumulo elettrico che genererà il recupero di energia durante le fasi di frenata.

L'ibridazione consentirà al pilota di avviare la vettura direttamente dall'abitacolo, e lavorerà in simbiosi con le unità Chevrolet e Honda, i due produttori di motori attualmente impegnati nella IndyCar.

Anche il sistema Push-to-Pass beneficerà della potenza extra consentita dall’ibridazione. Altro vantaggio menzionato dalle autorità americane, la possibilità di riavviare velocemente il motore dovrebbe ridurre le neutralizzazioni della gara in caso di vettura ferma in pista.

La serie IndyCar spera anche di attrarre un nuovo produttore di motori con l'introduzione di tale tecnologia.

 

 

 

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