La 500 Miglia di Indianapolis incorona Castroneves

È quindi Elio Castroneves il re. Come da simbolo, il pilota, partito dalla pole, ha dovuto lavorare sodo per ottenere questa terza vittoria sul ring dell'Indiana. Quest'inverno, però, Helio non se la passava bene. Al centro di un clamoroso processo, accusato di evasione fiscale, il brasiliano ha voluto sferrare un colpo grosso per firmare il suo ritorno all'attività. Ora è finito, dopo 3h20 di corsa.

Tuttavia, le cose non sono iniziate in modo ideale per Castroneves. Partito dalla pole, ha dovuto affrontare una bandiera gialla alla prima curva a causa dell'incidente tra Mario Moraes e Marco Andretti. E, alla ripartenza, si è fatto sorprendere da Dario Franchitti, partito al comando del primo quarto di gara. Lo scozzese è stato poi spodestato del primo posto da Ryan Briscoe, compagno di squadra di Castroneves. Ma l'altro pilota del team Penske non ha approfittato a lungo della situazione, mancando di grip. Soprattutto perché le neutralizzazioni si susseguono sul ring, con gli infortuni di Ryan Hunter-Reay, Graham Rahal, Robert Doornbos? E anche il francese Nelson Philippe non fa eccezione. Il pilota di Conquest Racing, partito dalla 32esima posizione, fino ad allora aveva disputato una gara onorevole. Ma una collisione al 131° giro ha vanificato le sue speranze di finire la 500 Miglia.

A pensare di essere sulla strada giusta è allora Scott Dixon, lui che già da metà percorso era in testa alla corsa. Vincitore nel 2008, il neozelandese è sul punto di realizzare il double. Ma senza contare sulla volontà di Castroneves, che è tornato in testa al 142esimo giro, senza mai mollare il comando fino all'ultimo giro. Dopo 3 ore e 20 di gara, Helio Castroneves ha finalmente preceduto Dan Wheldon e Danica Patrick. Il brasiliano, dopo i successi del 2001 e del 2002, realizza una storica tripletta. Nessun pilota è riuscito ad accumulare così tante vittorie alla 500 Miglia di Indianapolis dai tempi di Rick Mears, vincitore quattro volte nel 1979 e nel 1991.