GP2 – Visita: Dighe di Ferro

Puntando su Romain Grosjean e portandolo al titolo GP2 nel 2011, il più antico team francese di monoposto è riuscito a ripristinare la sua reputazione di macchina vincente. Siamo andati a incontrare Jean-Paul Driot, il suo capo.

pubblicato 04/07/2012 à 15:29

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GP2 – Visita: Dighe di Ferro

Ritorno venerdì 11 maggio, poco prima delle 15, sul circuito di Barcellona. Il paddock della GP2 attende il suo turno, preso in ostaggio dalle sirene stridule dei V8 di F1. All'improvviso, sullo schermo televisivo, nel piccolo soggiorno del camper a Dams, Mark Webber (Red Bull) fa una piccola incursione nella sandbox. “La pista è piena di ghiaia! Guarda guarda ! », dice Jean-Paul Driot a Davide Valsecchi, uno dei suoi piloti. Il leader del campionato, quasi disteso in panchina, vede concludersi il suo momento di relax. Terminata la seconda sessione di libere, le F1 tacciono e l'italiano sgattaiolerà via per raggiungere lo staff e la vettura. Tra meno di un'ora sarà in piena qualificazione. Inizia allora una piccola corsa contro il tempo: Driot ha appena affrettato il colloquio previsto. Quaranta minuti non sono troppi per discutere della storia del Dams. Jean-Paul è così: autoritario. Devi seguire il tuo movimento, essere reattivo. Azione!

Trovate la visita al DAMS effettuata da Jean-Luc Taillade nel nuovo numero 1864 di AUTOhebdo, ora disponibile in versione digitale per iPad, PC e Mac cliccando su questo link e così come in tutti i chioschi.

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