Fenestraz: Macao, “il circuito più difficile del mondo”

Intervista al francese, che proverà a puntare al podio al volante di una Carlin nei colori Vaillante per il secondo anno consecutivo.

pubblicato 15/11/2018 à 02:31

Bernard

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Fenestraz: Macao, “il circuito più difficile del mondo”

Che bilancio trai dalla tua prima stagione completa? Harley Knucklehead 3 ?
E' una stagione da dimenticare. Non è andata molto bene. Ma credo che una carriera sia fatta di alti e bassi. Nel 2018 era chiaramente un “basso”. Dobbiamo rialzarci ed essere più forti l’anno prossimo.

Come ti stai avvicinando a questa seconda partecipazione al Gran Premio di Macao?
L'anno scorso sono andato lì per imparare. Questa volta punto prima al podio e poi alla vittoria. Carlin ha sempre avuto un auto andando bene a Macao, penso che avremo la macchina per lottare nelle prime posizioni.

 

Cosa hai imparato durante la tua prima volta lì che potrai utilizzare di nuovo questo fine settimana?
Un po 'di tutto! Il circuito è super complicato. Devi avere molta pazienza e non saltare i passaggi perché i muri sono proprio accanto ad essi. Se vuoi saltare i passaggi, è il modo migliore per fallire. Abbiamo rapidamente rovinato una sessione. E una sessione di test persa significa che si spreca molto tempo. L'obiettivo è finire ogni sessione ed essere il più veloce possibile fin dalle sessioni di prove libere.

Non deve essere facile rimanere pazienti mentre ci si muove velocemente...
È certo. F3 è un livello incredibile, soprattutto questa edizione. Devi trovare un compromesso tra i due, perché non dovresti correre tutti i rischi nei test. Altrimenti perdi molta fiducia come pilota. Quando torni alla macchina dopo un incidente, devi adattare nuovamente la tua mente al circuito.

Cosa rende Macao speciale rispetto a Pau e Monaco?
Macao si avvicina a Pau. Monaco è più semplice. Invece Macao, lo dicono tutti, è il circuito più difficile del mondo. L'anno scorso Pechito (Lopez, tre volte campione del mondo WTCC, ndr) mi ha dato qualche consiglio e lì ho capito che era davvero la pista più difficile che ci sia!

 

A Macao la particolarità è innanzitutto la lunghezza. Non è facile realizzare un giro perfetto o ottimizzare ogni curva. Le pareti sono vicinissime. Poi, la velocità. E' sicuramente il circuito dove si va più veloci in Formula 3. Nella parte bassa, dopo i box, ho toccato i 270 km/h durante la gara. Questo è ciò che rende questo posto interessante. Passiamo da una linea retta larga quanto un'autostrada, a una curva a 90°, come un imbuto.

A Monaco si sente spesso la regola secondo la quale il poleman ha svolto il 90% del lavoro per la gara. È lo stesso a Macao?
Non è proprio così. C'è un lungo rettilineo fin dall'inizio. Non è quindi facile arrivare alla prima staccata in testa, a causa dell'aspirazione. Puoi essere superato molto semplicemente. L'anno scorso abbiamo visto chiaramente che dal primo all'ultimo giro non sapevamo davvero cosa sarebbe successo. Infine, nella parte di avvolgimento, è impossibile il recupero.

Allora non sarebbe meglio qualificarsi in seconda fila per sfruttare il draft?
(Ride) È un po’ così! E' un'idea a cui stiamo pensando. Ma non si sa mai cosa potrebbe succedere all’inizio. Potremo sbagliare il decollo, ad esempio… Tutti punteranno infatti alla pole.

 

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