De Angelis ci ha lasciato. Noi piangiamo. “La morte fa di un uomo un uomo buono” ha detto Brassens, ha fatto di Elio un Principe dei circuiti, il cui volto e la sua ricchezza d'animo resteranno per sempre impressi nella nostra memoria dal nostro immenso dolore. Un viso dai lineamenti fini e regolari, che faceva di lui “il bel romano”, disinvolto come un vero latino, figlio di buona famiglia, con un'educazione raffinata. Ricco, molto ricco. Avrebbe potuto vivere in pace, nel lusso e nell'agio. Condividendo le sue giornate secondo la sua spensieratezza, la sua fantasia o il suo umore. Non lo aveva voluto. Dietro l'immagine che si era creata di lui si nascondeva un carattere completamente diverso. Appassionato di competizione e velocità.
La passione di Elio per le corse è stata incoraggiata fin da piccolo dal padre Giulio, appassionato e grande specialista della motonautica. Mentre Elio, il maggiore di quattro figli, ottiene le sue prime vittorie nel karting All'età di 14 anni, ha collaborato con
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