Vasselon: “Un errore umano nell'assemblaggio” della Toyota n.7

A pochi giorni dal traguardo della 24 Ore di Le Mans, il direttore tecnico della Toyota Gazoo Racing torna sul problema del sensore di pressione dei pneumatici che costò la vittoria alla TS050 Hybrid n.7.

pubblicato 04/07/2019 à 15:59

Medhi Casaurang

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Vasselon: “Un errore umano nell'assemblaggio” della Toyota n.7

Sapete di più sul problema che è costato la vittoria al n.7?

Abbiamo chiarito che non si tratta di un malfunzionamento dei sensori stessi, ma di un problema di connessione. Si tratta quindi di un errore umano nella modifica. Non è stato rilevato durante la gara, perché a Le Mans la pressione era costante, essendo stata più o meno ben controllata a 1,9 bar durante tutto l'evento.

Hai pensato di invertire le posizioni?

Ci siamo posti la domanda, ma siamo arrivati ​​subito alla conclusione che nulla era possibile. A Le Mans una foratura può essere causata dalla sfortuna, ad esempio un pezzo di carbonio. Non siamo riusciti a risalire alla posizione esatta della foratura, ma purtroppo si è trattato di un danno alla vettura numero 7. Per quanto riguarda il problema del montaggio, è legato anche alla vettura numero 7.

Di fronte a ciò i piloti della N.8 avrebbero potuto ribatterci che non avevano forato perché avevano gestito meglio i rischi e il team dedicato alla vettura avrebbe potuto avanzare solo dalla sua parte cosa che non ha fatto. non c'era nessun problema di assemblaggio.

 

 

Non potevamo quindi permetterci di modificare le posizioni, essendo l'incidente totalmente legato al numero 7. Se ci fosse stato un errore da parte della direzione centrale della squadra – se ad esempio avessi imposto ad una vettura la scelta sbagliata delle gomme – allora avremmo potuto prendere in considerazione questa opzione. Questo è un incidente di gara che una squadra non ha il diritto di correggere.

Chiaramente la colpa è stata del team dedicato alla vettura numero 7?

Si tratta di errori molto lievi, ma i dettagli possono assumere un’importanza colossale. La cosa molto triste è che un altro elemento ha giocato a sfavore del numero 7: le interruzioni di gara. Tra Safety Car, Slow Zone e Full Course Yellow, ha perso 1'47 sulla #8. Con questo vantaggio, anche la foratura finale non gli avrebbe impedito di vincere.

E ripeto, se non abbiamo cambiato le quattro gomme è perché José Maria aveva appena montato l'ultimo treno di gomme nuove. Non avremmo messo quattro gomme avendo già fatto tre stint, con il rischio di forature che questo creava. La procedura era normale e pertinente.

 

Il ritorno allo stand di Lopez non deve essere stato facile...

No e ci tengo a sottolineare la perfetta padronanza di José Maria e del suo ingegnere per quanto riguarda il ritmo da tenere in caso di foratura. Lo scenario classico è: un ingegnere di pista e un pilota che si arrabbiano, cercano di tornare indietro il più velocemente possibile, la gomma si delamina e distrugge tutto. Nonostante l'estrema tensione del momento, hanno riportato indietro la vettura senza danneggiarla e si sono assicurate la doppietta. Andare piano quando perdi Le Mans è complicato, ma lui ha rispettato le istruzioni.

Dovevi risollevare il morale dei piloti n.7?

Hanno passato un momento molto difficile, è ancora molto difficile. Perdere Le Mans quando hai fatto praticamente di tutto per meritare di vincere è estremamente difficile. Ma già, subito dopo la gara, hanno avuto parole straordinarie sulla squadra. Sono dei signori oltre ad essere atleti di altissimo livello.

Medhi Casaurang

Appassionato di storia del motorsport in tutte le discipline, ho imparato a leggere grazie ad AUTOhebdo. Almeno questo è quello che dicono a tutti i miei genitori quando vedono il mio nome all'interno!

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