Le Mans – Porsche si rammarica delle prestazioni nascoste in GTE Pro

La gerarchia del GTE Pro alla fine del test day non significa molto. Porsche ne è ben consapevole e si rammarica dell’attuale sistema Balance of Performance.

pubblicato 03/06/2014 à 13:55

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Le Mans – Porsche si rammarica delle prestazioni nascoste in GTE Pro

Porsche se battra à plusieurs niveaux lors de la 82e édition des 24 ore di Le Mans. La Casa di Stoccarda punterà al 17esimo successo assoluto con la nuova 919 Hybrid ma cercherà anche di mantenere la supremazia nella GTE con il Team Manthey che lo scorso anno ha ottenuto una doppietta nella GTE Pro. Il Test Day ha permesso ai team di ritrovarsi sul circuito della Sarthe per ritrovare l'orientamento, ma la guida del team tedesco è stata limitata a seguito di un'uscita di pista di Jörg Bergmeister che ha danneggiato la 911 RSR n°91 in partenza su una ghiaia .

Se Frédéric Makowiecki ha realizzato il miglior giro della categoria al volante della Porsche n°92 con il tempo di 3'57"260, due decimi di vantaggio sul primo Ferrari di AF Corse, Hartmut Kristen non si lascia però ingannare. IL Aston Martin sono stati particolarmente discreti e la GT più vicina alla Ferrari del momento di riferimento è la N.90 della 8 Star Motorsports guidata da Paolo Ruberti… iscritta nella GTE Am! “I nostri autisti sono piuttosto soddisfatti del comportamento della 911 RSR. Ora ci concentreremo sulla gara”, commenta il direttore di Porsche Motorsport. “Non credo che tutte le Case abbiano messo le carte in tavola per non essere penalizzate. Sarebbe stato preferibile trovare un altro regolamento che ci permettesse di non temere di essere puniti per una buona prestazione, come è avvenuto con la doppietta di Silverstone (vittoria in GTE Pro per Pilet-Bergmeister-Tandy davanti a Holzer -Makowiecki- Lietz). »

Frédéric Makowiecki resta comunque il miglior interprete della categoria al termine del Test Day ma il francese che lo scorso anno difese i colori dell'Aston Martin preferisce concentrarsi sull'evento. “Abbiamo provato diverse cose sulla vettura ma i progressi sono rimasti difficili a causa delle tante fasi in cui la safety car è scesa in pista anche per allenarsi in vista della gara. Il test day è stato comunque una buona preparazione. Abbiamo imparato molto e spero che potremo dimostrarlo in due settimane. »

Scoprite l'analisi del Test Day della 24 Ore di Le Mans realizzata dai nostri inviati speciali nel numero 1963 di AUTOhebdo, disponibile ora in versione digitale su tutte le piattaforme, e da domani in edicola.

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