La R18 e-tron quattro non seppellisce il TDI

Parallelamente allo sviluppo dell'ibrido, Audi ha continuato a lavorare sul diesel, una tecnologia ancora molto importante agli occhi della casa di Ingostadt.

pubblicato 29/02/2012 à 22:40

Villemant

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La R18 e-tron quattro non seppellisce il TDI

È stato nel febbraio 2010 che il progetto e-tron quattro è iniziato in Audi. Sono trascorsi quindi meno di 18 mesi tra l’idea concettuale del progetto e la prima sperimentazione. “È un ciclo relativamente breve per una tecnologia che non è mai stata testata nella concorrenza e che non esiste ancora in produzione” spiega il Dr. Martin Mühlmeier, responsabile della tecnologia presso Audi Sport.

Se lo sviluppo dell'Audi R18 e-tron quattro ha richiesto molto tempo agli ingegneri della casa di Ingolstadt, essi hanno continuato, allo stesso tempo, a sviluppare la R18 ultra, dato che il marchio tedesco ha deciso di schierare in questa stagione due vetture con tecnologia diversa in tutto il nuovo campionato del mondo di?Resistenza. La versione 2012 della R18 è stata progettata con e senza il sistema ibrido. Una sfida resa possibile dal fatto che la base delle due vetture è rigorosamente la stessa, il che spiega perché gli ulteriori sforzi logistici coinvolti siano in realtà limitati solo per il team. “Il motore TDI inventato da Audi è ancora la modalità di propulsione più efficiente al mondo, sottolinea il Dr. Wolfgang Ullrich, capo di Audi Motorsport. Siamo convinti che il TDI abbia ancora un enorme potenziale. È questo il motivo per cui Audi non si affida esclusivamente all'ibrido da competizione come nella sua produzione, ma continua a sviluppare ulteriormente questo sistema più convenzionale?.

Alla 12 Ore di Sebring del 17 marzo, per la prova di apertura del Campionato Mondiale Endurance, tre cosiddette Audi R18 TDI “classiche” (Lotterer-Tréluyer-Fässler, Kristensen-McNish-Capello e Dumas-Bernhard-Duval) che sarà al via, prima che la R18 e-tron quattro entri in corsa per il secondo appuntamento, la 6 Ore di Spa-Francorchamps WEC, le 5 mai, en même temps que la première apparition de Toyota. Dans l’Ardenne belge, on retrouvera quatre voitures frappées des anneaux : Deux R18 e-tron quattro pour Tréluyer-Lotterer-Fässler et McNish-Kristensen-Capello, et deux R18 TDI pour Bernhard-Dumas-Duval et Bonanomi-Jarvis. Des équipages qui seront similaires aux 24 ore di Le Mans (16-17 giugno), a parte il fatto che Mike Rockenfeller, assente in Belgio per scontro di date con la DTM, sosterrà Bonanomi-Jarvis. Per le gare finali del WEC saranno schierate una R18 e-tron quattro e una R18 TDI. Non sappiamo ancora però chi darà una mano a Lotterer sul numero 1 e McNish sul numero 2, gli unici piloti al momento certi di portare a termine l'intera stagione.

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