“Le corse sono il DNA di Aston”

Amante dell'azienda di Newport Pagnell fin dalla giovane età, David Richards realizza un sogno d'infanzia schierando tre Aston Martin LM P1 nella Sarthe. Una partecipazione simbolica per ricordare la vittoria del 1959 in attesa di norme più favorevoli per le auto “a benzina”.

pubblicato 03/06/2009 à 10:22

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“Le corse sono il DNA di Aston”

È nella sua casa londinese che David Richards ci accoglie in questa bellissima giornata primaverile. Situata nel cuore dell'elegante quartiere di Kensington, l'opulenta dimora del comproprietario di?Aston Martin e il fondatore di Prodrive è un'oasi di pace, lontana dal caos e dalla frenesia della città e degli affari. Mentre nello stabilimento di Banbury il team è al lavoro per ultimare la preparazione delle tre LM P1 che avranno la missione di celebrare, come è giusto che sia, il cinquantesimo anniversario della vittoria dell'Aston Martin a Le Mans, del vivace David si destreggia tra i suoi appuntamenti. Questo pomeriggio pranzerà con Bernie Ecclestone per valutare la situazione F1, ora che ha ufficialmente depositato un dossier per lanciare Prodrive nel ?circo?. Una decisione che riguarda anche l'azienda di Newport Pagnell, il cui obiettivo è soprattutto quello di ristabilirsi nella Sarthe. Non quest’anno, visti gli equilibri di potere tra auto diesel e benzina, ma nel medio termine se le normative evolveranno?

Manca una settimana a Le Mans, la squadra è pronta?
Una squadra corse non è mai completamente pronta, c’è sempre qualcosa da fare. Ciò ci preoccupa ancora di più in quanto questo programma è stato deciso piuttosto tardi: lo abbiamo lanciato esattamente sei mesi prima dell'evento. Il fatto di schierare tre vetture invece delle due originariamente previste e di aver subito due grossi incidenti ha avuto un impatto significativo sul lavoro delle ultime settimane. Quindi molta pressione sulla squadra in questo momento.

Siete comunque soddisfatti delle prove effettuate per prepararvi alla prova?
Sì, sono andate bene. Abbiamo riscontrato alcuni piccoli problemi elettronici che ora sono stati risolti ma, a parte questo, l’auto si comporta molto bene. Abbiamo un nuovo motore che è ancora in funzione sul banco. Non è dotato di tutti gli sviluppi tecnologici che avremmo voluto, ma dovrebbe permetterci di risparmiare in termini di carburante; che è molto importante a Le Mans. Per quanto riguarda l'affidabilità complessiva, è al livello che speravamo.

Trovate l'intervista completa su AUTOhebdo n° 1703, in edicola il 3 giugno 2009

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