Bob Wollek, già 20 anni

I suoi amici amavano dire di lui che, per il suo carattere, non poteva rinnegare le sue origini alsaziane. Un personaggio pittoresco, Bob ha lasciato il segno in tutti coloro che hanno avuto la possibilità di incontrarlo, direttamente o indirettamente.

Avrebbe meritato, più di tanti altri, di inserire il suo nome nell'elenco dei 24 ore di Le Mans, manifestazione alla quale ha preso parte 30 volte tra il 1968 e il 2000, ottenendo quattro 2° posti, due 3° posti, senza dimenticare tre vittorie di classe, in GT nel 1977, in WSC nel 1995 e in GT1 nel 1996.

Mais s’imposer dans la Sarthe nécessite de réunir bon nombre d’ingrédients, et notamment la bonne voiture, la bonne écurie, les bons équipiers et la dose de chance permettant de parcrourir le double tour d’horloge sans soucis majeurs. Matra, Jaguar, Porsche, Toyota ou Courage, il a souvent nourri de grands espoirs de victoires… rarement évanouis par sa faute.

Bob Wollek con Norbert Singer, storico ingegnere Porsche. ©DPPI

Ma la carriera di “Brilliant Bob” non si limita alla sola classica di Le Mans. E non a caso, al grande amico di Henri Pescarolo e Jean-Louis Ricci vengono accreditate 76 vittorie in carriera, di cui 71 al volante della Porsche.

Tra questi, contiamo ben quattro vittorie alla 24 Ore di Daytona nel 1983 su una Porsche 935, nel 1985 e 1989 su una 962 e nel 1991 su una 962C condivise soprattutto con Pesca e Hurley Haywood.

Nel 1985, Bob vinse anche la 12 Ore di Sebring su una 962, insieme a un altro grande pilota: AJ Foyt. Ma a parte i successi internazionali, uno dei più grandi successi di Bob è forse quello di aver dato filo da torcere ai tedeschi d'oltre Reno nel campionato tedesco Gr.5, che ha visto indossare la corona per tre volte.

Campione universitario di sci, Bob muore il 16 febbraio 2001. Mentre si recava in bicicletta al Sebring Raceway, l'alsaziano viene investito da un camper. Da allora Bob non è mai stato dimenticato…