Idolo della sua infanzia nei kart, fratello maggiore protettivo in F1, Ayrton Senna non ha mai smesso di essere fonte di ispirazione per Rubinho. Una guida spirituale per colui che difese i colori della Giordania al momento della sua scomparsa.
Otto piloti trasportarono la bara di Ayrton Senna il 5 maggio 1994 a San Paolo. Tra questi Thierry Boutsen, con il quale il brasiliano ha condiviso molto più della vita da pilota. Ricordo di un'amicizia.
Intervista durante la bassa stagione 1993-94. In tarda età, l'aquila reale diventa una colomba. E l'adulto di dieci anni fa è diventato bambino. Con il ritiro di Prost e il suo trasferimento alla Williams, Senna scopre un nuovo presente e fa tabula rasa del passato. Operazione fascino o ritrovamento della pietra filosofale? No, prova di completa felicità.
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Dopo aver conosciuto il giovane Ayrton Senna da Silva agli esordi nei kart del Vecchio Continente, il giornalista francese ha avuto il privilegio di seguire la carriera del brasiliano fino alla sua tragica morte. Trent'anni dopo, l'ex corrispondente di Libération pubblica un romanzo in cui veste i panni del campione brasiliano.
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La parentesi vittoriosa che si aprirà, dal 1988 al 1993, con la squadra inglese sarà quella della consacrazione, con tre titoli mondiali, ma anche quella dei dubbi. La rivalità tra Ayrton Senna e Alain Prost servirà a scrivere la sua leggenda, ma sarà anche fonte di tante frustrazioni.
I Drômois e il tre volte campione del mondo rimarranno per sempre legati da due eventi straordinari, accaduti il 28 agosto 1992 e il 1 maggio 1994. Il campione della F3000 nel 1990 ricorda con sensibilità ed emozione l'umanità che fece trasparire dal brasiliano durante la sua anni insieme in Formula 1.
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