Yamaha: C'è Fabio Quartararo e gli altri... 

Escludendo il ritiro avvenuto nell'ultimo meeting di Assen, il campione del mondo in carica è senza dubbio il boss del clan Yamaha. 

pubblicato 11/07/2022 à 12:29

Tom Morsellino

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Yamaha: C'è Fabio Quartararo e gli altri...

Dopo essere caduto due volte durante la gara del GP d'Olanda, Fabio Quartararo alla fine dovette rinunciare alle armi. Questo è il suo primo ritiro dalla caduta al GP dell'Algarve dello scorso anno, dopo aver vinto il titolo due settimane prima in Emilia-Romagna. Prima di Assen Quartararo aveva terminato tutte le sue gare.

In questa stagione la Yamaha ha altri tre rappresentanti: Andrea Dovizioso, Franco Morbidelli e Darryn Binder. Ad eccezione di Assen, nessuno di loro è riuscito a surclassare i nizzardi. Complessivamente i punti in totale sono 45, quasi quattro volte in meno di Quartararo che guida il campionato con 172 punti. 

Se analizziamo nel dettaglio ciascuna gara, i distacchi tra Quartararo e il secondo pilota Yamaha in classifica sono piuttosto significativi. Fino al GP di Germania Quartararo arrivava al traguardo con un vantaggio medio di quasi 23 secondi sul secondo rappresentante della casa di Iwata nella gerarchia (vedi tabella). 

Possiamo estendere questa analisi alle qualifiche. Come nelle corse, Quartararo non è mai stato battuto da un altro pilota Yamaha, nemmeno ad Assen. È l'unico residente della fabbrica giapponese ad essere sempre apparso nelle prime quattro file della griglia dall'inizio della stagione, comprese una pole position e cinque prime file. 

Il miglior risultato di un altro pilota Yamaha va a Morbidelli, che si qualificò 12° a Lusail e in Indonesia (poi penalizzato di tre posizioni in griglia). Non sarebbe saggio confrontare i tempi stabiliti in qualifica poiché le condizioni possono essere diverse tra Q1 e Q2 come è avvenuto ad esempio in Portogallo o in Italia. Escludendo questi due incontri, il distacco medio non sarebbe lontano dagli otto decimi tra Quartararo e il secondo pilota Yamaha. 

Quartararo in Yamaha: un po' come Marquez in Honda

Appena Quartararo sbaglia, la Yamaha è ai minimi termini. Nei Paesi Bassi, questa è la prima volta che nessun rappresentante ufficiale va a punti dal GP di Germania del 1994, dove solo i piloti ROC/Yamaha o Harris/Yamaha finirono tra i primi 15, ma nessuno sul manubrio di una Yamaha. 

Tra l’anno scorso e quest’anno in Yamaha non è cambiato nulla. Nel clan Honda è un po’ la stessa cosa con Marc Marquez. Lo spagnolo fa la differenza essendo l'unico a (oltre)guidare la sua RC123V ben oltre il limite. Paga spesso un prezzo alto, come nel 2020 a Jerez quando si fratturò l'omero destro o in Indonesia quest'anno quando fu sbalzato dalla cavalcatura, provocandogli un episodio di diplopia (visione doppia). Nonostante i ritiri in Indonesia e Argentina e l'assenza post-operatoria dal GP d'Italia, il catalano è ancora davanti agli altri tre piloti Honda nella classifica generale (Takaaki Nakagami, Pol Espargaro e suo fratello Alex). Senza di lui la Honda non sarebbe tornata alla vittoria tre volte lo scorso anno. Allo stesso modo, senza la sua assenza in Germania quest’anno su un circuito nel quale è imbattuto MotoGP, la Casa alata avrebbe potuto evitare di non andare a punti per la prima volta dal GP di Francia del 1982 (boicottato per ragioni di sicurezza)… Yamaha/Honda, stessa lotta?  

Tom Morsellino

Giornalista e reporter di MotoGP.

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