Dobbiamo preoccuparci per Fabio Quartararo?

Ogni martedì due dei nostri reporter si concentrano sul dibattito acceso del momento. Questa settimana ci chiediamo se dobbiamo preoccuparci per Fabio Quartararo dopo un primo Gran Premio complicato in Qatar.

pubblicato 08/03/2022 à 10:00

Jeremy Satis

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Dobbiamo preoccuparci per Fabio Quartararo?

Fabio Quartararo ha avuto un primo round difficile a Losail. © Foto DPPI / Montaggio AUTOhebdo

I fatti: una crudele mancanza di velocità massima, solo un 11° posto in qualifica durante il primo Gran Premio della stagione in Qatar, un 9° posto finale in gara... il campione del mondo in carica non è al meglio all'inizio di l'anno 2022. Quindi dovremmo preoccuparci Fabio Quartararo

SI, di Tommaso Morsellino 

Basandoci su cifre come la velocità massima, siamo tentati di dire di sì. Ma, a mio modesto parere, è la Yamaha che dovrebbe tremare. Ci sono stati aspetti positivi in ​​Qatar, come il passo di gara del francese. La velocità massima è un argomento dibattuto da molti anni presso l'azienda di Iwata. Nel passato, Valentino Rossi, Jorge Lorenzo o Maverick Viñales si sono lamentati del deficit di potenza, ma ciò non ha impedito loro di vincere. E poi a Lusail, contrariamente a quanto si crede, è la casa giapponese a vantare il maggior numero di vittorie, con 10 successi all'attivo, di cui due l'anno scorso.

La Yamaha ha (aveva?) l'abitudine di giocare con la velocità di sorpasso in curva per compensare il ritardo nei rettilinei. All'uscita dell'ultima curva che condiziona il rettilineo lungo più di un chilometro, ha fatto la differenza. Cosa è cambiato quest’anno? Innanzitutto, secondo Quartararo, sono progrediti gli altri Costruttori, a cominciare dalla Suzuki che colloca i suoi due rappresentanti in testa alla classifica di velocità massima del fine settimana. Si tratta quindi di altri due avversari in pista che si aggiungono alla Ducati, alla Honda e alla KTM…

Domenica è quello che è successo ad Alex Rins e Joan Mir che hanno preceduto Quartararo. Poi c’è stato questo problema con la pressione della gomma anteriore, un fenomeno di cui aveva già sofferto in passato (Aragón 2020). Quando viene risucchiato, il pneumatico si riscalda molto rapidamente e aumenta la pressione. Eppure l'anno scorso correva anche in gruppo, dovette sgomitare, ma vinse... e questo domenica sera Quartararo non riusciva a spiegarselo. Si mette in rosso per tenere testa agli avversari, ma in Qatar non è bastato. Dobbiamo preoccuparci per Quartararo? A mio parere aspettiamo il ritorno del paddock in Europa per valutare l'entità della situazione. La Yamaha però deve preoccuparsi? SÌ. Se la fabbrica non riesce a trovare una soluzione affinché il suo miglior pilota possa giocarsi la vittoria, la prospettiva di un prolungamento del contratto diventerà nient’altro che un’utopia: “La mia priorità è vincere, niente di più. Sì, la mia priorità è assicurarmi di avere la moto migliore e ovviamente questo è molto importante per il futuro”, ha detto domenica.

NO, di Medhi Casaurang-Vergez 

Non c'è bisogno di farsi prendere dal panico. Ventuno incontri in programma per la stagione 2022 e vorrebbero farci credere che il campionato sia già finito per Yamaha e Fabio Quartararo dal primo incontro? Ora non si tratta nemmeno di cadere nel metodo Coué. Le cose non torneranno alla normalità da sole.

Le classifiche del primo round della stagione raramente riflettono lo stato del Campionato del Mondo alla fine dell'anno. In 19 edizioni del Gran Premio del Qatar, ci sono solo Valentino Rossi (Yamaha) nel 2005, Casey Stoner (Ducati) nel 2007 grazie ad un regolamento di 800 cm3 ben negoziato dalla casa italiana, poi Marc Marquez (Honda), sopra gli altri nel 2014, per aver trionfato nel deserto del Medio Oriente nonché nella classifica generale finale dello stesso anno.

Nel 2021 Fabio Quartararo ha concluso al 5° posto il GP del Qatar, per poi alzare l'asticella negli appuntamenti successivi e vivere la stagione che conosciamo. Un anno dopo, è ovvio che la Yamaha non monopolizzerà tutti i podi ai quattro angoli del globo. Ma era già così nel 2021!

Nei momenti difficili, il francese ha stretto i denti senza farsi prendere dal panico (13° a Jerez, 6° a Barcellona, ​​7° a Red Bull Ring, 8° in particolare ad Aragon), conquistando punti preziosi in ottica titolo. La sua forza più grande resta quella di non cedere alle emozioni quando gli avversari lo sopraffanno, cosa che anche Marc Marquez ha imparato a proprie spese nel corso della sua carriera.

La densità del livello sportivo del MotoGP è così compatto che una caduta o un incidente spesso si traducono in un punteggio pari a zero. L'elenco dei diversi vincitori ogni anno tende ad allungarsi a partire dalla metà degli anni 2010, grazie all'aumento di potere di team come Suzuki, Ducati o KTM, rendendo di fatto più rischiosa la sequenza delle vittorie o almeno la ricerca del podio. È quindi nei momenti difficili che si può giudicare la qualità di un pilota e della sua squadra. C'è da scommettere che la mentalità e l'intelligenza agonistica di Fabio Quartararo quest'anno sopperiranno alle carenze della sua moto, in attesa di beneficiare di un equipaggiamento migliore.

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Jeremy Satis

Grande reporter di F1 e appassionato di formule promozionali

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