Fabio Quartararo, viaggio di un bambino prodigio

Dai primi giri nel parcheggio del centro commerciale Cap 3000 a Saint-Laurent-du-Var fino al titolo di campione del mondo MotoGP, il francese ha tracciato un percorso fatto di gioie e dolori, ma anche tanti sacrifici.

pubblicato 26/10/2021 à 13:00

Michele Turco

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Fabio Quartararo, viaggio di un bambino prodigio

Dal giro d'onore alla conferenza stampa riservata al nuovo campione del mondo, passando per i festeggiamenti organizzati dagli organizzatori e le interviste rilasciate alle varie emittenti televisive, Fabio ha finito le lacrime. Ubriaco di gioia, anche il pilota Yamaha ha urlato tantissimo. Baciando l'amico Tom che lo aspettava all'arrivo, ma anche i suoi genitori e suo fratello che era partito per l'Italia per non perdere l'evento. Sugli stinchi, il neo campione del mondo ha tatuato le sue due parole: “Family First”. Dicono molto del suo amore per coloro che lasciò giovanissimo. Della sua infanzia Fabio conserva soprattutto ricordi legati alle motociclette. Campione nazionale francese della 125 nel 1983, Étienne Trimestrale non ha mai spinto suo figlio a guidare una moto: “ Ci ho provato con Anthony, il mio figlio maggiore. Aveva buttato via la bici dopo un'inversione a U, dicendomi che avrebbe preferito andare a giocare a calcio. Con Fabio è stato completamente diverso. Quando aveva due anni e mezzo gli regalai un monopattino e abbiamo subito visto che aveva un senso dell'equilibrio incredibile. È stato mio fratello a dirmi: “dovresti metterlo su una moto”. Ovviamente gli è piaciuto molto. Ma non l'ho mai costretto ad andare in moto. » Martine, la mamma, ricorda molto bene questo giorno: “ Stava facendo cerchi sempre più grandi e, a un certo punto, mio ​​marito ha dovuto correre per prenderlo prima che finisse per strada. » Fabio: « Il mio primo circuito è stato davanti a Marineland, ad Antibes. Il suo nome era Oceane. "

Così è iniziata la storia. Dopo la Yamaha Pee Wee, Fabio ha ereditato una Conti 50cc con la quale ha imparato l'arte della traiettoria. Facilitatore del tirocinio della Scuola Conti, Sébastien Gimb

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