Motore ibrido rinviato al 2023, Chevrolet e Honda ancora coinvolte

Il motore V6 biturbo da 2,4 litri, dotato di tecnologia ibrida, arriverà finalmente nel 2023 nella serie IndyCar, con Chevrolet e Honda ancora coinvolte come produttori di motori.
 

pubblicato 03/10/2020 à 18:20

Pierre Nappa

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Motore ibrido rinviato al 2023, Chevrolet e Honda ancora coinvolte

Atteso per il 2022, il motori ibridi IndyCar nuova generazione, costruito attorno a un'architettura V6 biturbo da 2,4 litri, saranno finalmente introdotto nella serie americana nel 2023.

Una conferma alla base dei rispettivi comunicati stampa pubblicati questo sabato da Chevrolet e Honda, attuali produttori di motori della disciplina, e che hanno prolungato per diversi anni il loro contratto con Penske Corporation, a capo della IndyCar.

Un rinvio dovuto soprattutto alla pandemia di coronavirus che ha influito non poco sui vari programmi in competizione in giro per il pianeta, e ha portato a diverse modifiche al palinsesto per l’introduzione di nuove normative, come avvenuto in F1.

“Honda America e HPD sono orgogliosi del nostro rapporto continuo e reciprocamente vantaggioso con IndyCar in Nord America, sottolinea Dave Gardner, vicepresidente esecutivo delle operazioni nazionali per Honda America.

Gli sport motoristici e le corse aiutano a definire chi siamo come azienda. La transizione di IndyCar verso una formula elettrificata è in linea con il nostro focus commerciale in questa regione. Attendiamo con ansia questa nuova entusiasmante era. »

Un prolungamento dell'impegno per la casa giapponese, anche se il programma F1 verrà puramente e semplicemente interrotto alla fine del 2021, come annunciato ieri.

“Siamo entusiasti di andare avanti con IndyCar poiché è la vetrina perfetta per la nostra tecnologia dei motori, in una serie high-tech e in crescita che Roger Penske e il suo team stanno portando al livello successivo. » commenta Mark Reuss, presidente di GM, società madre di Chevrolet.

Dal punto di vista tecnico, il futuro motore ibrido dovrebbe offrire ulteriori 100 cavalli, per arrivare a quasi 900 cavalli. Il propulsore sarà inoltre dotato di un sistema diverso dall'avviamento manuale, che consentirà ai piloti di riavviare rapidamente la vettura in caso di stallo in pista.

Ricordiamo anche che IndyCar non ha mai nascosto il suo desiderio di attrarre nuovi produttori di motori, un rinvio del genere che potrebbe fornire maggiore libertà a un marchio interessato.

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