WEC – La Toyota numero 8 può ringraziare la gomma ibrida

Anche se era subito chiaro che la vittoria si sarebbe decisa domenica scorsa, a Silverstone, tra le due Toyota TS040 Hybrid, la numero 8 ha preso il vantaggio sulla vettura gemella grazie al pneumatico ibrido progettato dalla Michelin.

pubblicato 22/04/2014 à 12:50

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WEC – La Toyota numero 8 può ringraziare la gomma ibrida

Il pneumatico ibrido della Michelin (questo intermedio, liscio, ma fatto di una gomma così morbida da funzionare quando il velo d'acqua sulla pista non è troppo pesante), si è rivelato uno degli elementi determinanti di questa gara d'apertura del mondialeResistenza 2014. Ceux qui l’ont chaussé au bon moment, en l?occurrence la Toyota n ° 8 di Sébastien Buemi-Anthony Davidson-Nicola Lapierre con Porsche 919 Hybrid n°20 di Timo Bernhard-Brendon Hartley-Mark Webber, ha raccolto i benefici diretti: una doppietta per il costruttore giapponese, e un primo podio per l'azienda tedesca, che è tornata lo scorso fine settimana nella massima categoria Endurance dopo 16 anni di assenza.

Mentre le due Toyota si precipitavano nella pit lane alle prime gocce di pioggia, l'Audi chiedeva a Lucas Di Grassi di restare con le slick. Ciò ha portato pochi istanti dopo all'uscita di pista del brasiliano e al primo ritiro dell'Audi. Con la seconda Audi, André Lotterer ha fatto di tutto per rimanere in pista. Sono partite le Toyota, quella di Wurz equipaggiata con gomme da pioggia e quella di Buemi, equipaggiata con i cosiddetti pneumatici ibridi, che alla fine si è rivelata la buona opzione.

Fisicamente la slick ibrida (che ha sostituito la intermedia) è identica alle altre. È liscio e privo di qualsiasi scultura sul battistrada. Ma ha una mescola di gomma che permette alle auto di mantenere un alto livello di prestazioni sia quando il terreno è bagnato che quando si asciuga. Per le sue proprietà specifiche, il suo primo vantaggio è la stabilità di uno slick tradizionale (più gomma a contatto con la pista), mentre il suo battistrada offre comunque un livello di grip superiore a quello di un pneumatico da pioggia, che è anche inevitabilmente più sporco. in appoggio poiché è frammentato, con le conseguenze che conosciamo all’epoca…

Se piove troppo, l'ibrido slick non si scolpisce, non riesce più a evacuare il velo d'acqua che ristagnerebbe sull'asfalto ed è qui che raggiunge i suoi limiti. È quindi in una finestra di utilizzo relativamente precisa che offre le sue potenzialità, nel quadro di evidenti leggi fisiche.

Ricordiamo che, utilizzata, nella massima segretezza, per la prima volta alla 6 Ore di Spa del 2012, ha consentito all'Audi R18 ultra n. 3 di Gené-Duval-Dumas vincerà la 6 Ore di Spa alla sua prima apparizione).

Scopri l'analisi della 6 Ore di Silverstone effettuata dal nostro inviato speciale nel numero 1957 di AUTOhebdo, disponibile ora in versione digitale su tutte le piattaforme, e da domani in edicola.

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