Come interpretare la prestazione di Peugeot a Spa?

Se la migliore Peugeot 9X8 si è classificata 13esima assoluta, dietro a sei LM P2, segnali positivi meritano di essere evidenziati.

pubblicato 29/04/2023 à 20:57

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Come interpretare la prestazione di Peugeot a Spa?

I numeri sono ostinati, lo sappiamo tutti. Nel motorsport la prestazione reale è quella che viene visualizzata nella classifica finale di una qualifica o di una gara. Durante la 6 Ore di Spa-Francorchamps, i tifosi dovranno scendere in 13a e 17a fila per trovare menzione di entrambe Peugeot 9X8.

Peggio ancora, la migliore leonessa ha fallito dietro sei LM P2 e solo 2″9 davanti alla modesta e molto più rustica Glickenhaus. Ma per mettere in prospettiva quello che è successo in Belgio, dobbiamo riavvolgere 15 giorni prima, durante la 6 Ore di Portimao.

Il numero 93 è stato piuttosto risparmiato da difficoltà tecniche. @DPPI

In Portogallo, su un tracciato eccessivamente collinare di 4,653 km, il Sochalian ha subito una perdita del 2% dalla pole position (-3% prestazione pura), poi un deficit dell'2,6% in gara con un ritardo di 1,3 giri al traguardo .

A Spa-Francorchamps questi valori si sono evoluti... nella giusta direzione se confrontiamo il divario con il Toyota e lo sviluppo totale di un giro di circuito. Lungo 7,003 km, il circuito di Spade è stato percorso in qualifica (Toyota n°120,8) in 7 minuti, con la migliore Peugeot arrivata 2”4 più tardi. Vale a dire un deficit sceso all'1,98% rispetto a Portimao.

Dalla posizione di semplice spettatore, ricorderemo soprattutto della 6 Ore di Spa-Francorchamps una vera e propria mancanza di esecuzione e di assunzione di rischi, in particolare per quanto riguarda le condizioni meteorologiche e il controllo dei pit stop. La strategia ha giocato un ruolo importante nel risultato finale, così come la sfortuna nello schieramento delle numerose safety car. Sulla distanza di una gara, i conti finiscono per sommarsi. Possiamo sempre discuterne Ferrari, Cadillac o Porsche hanno preso più rischi, ma non sono riusciti a portare le loro due vetture al traguardo e hanno schiacciato molto carbonio...

L'esecuzione ai box e la strategia meritano ancora un piccolo sforzo. @DPPI

Torniamo ai numeri. A Portimao il “giro ideale” di Peugeot, ovvero quando riusciamo a sommare i tre migliori settori, ha assegnato il 7° posto nella gerarchia delle Hypercar. A Spa, messi uno dopo l'altro, i migliori settori hanno realizzato un giro ideale in 5a posizione assoluta per la Peugeot #93, subito dietro alla Toyota #7, alla Ferrari #50 e 51 e alla Cadillac #2. Non così male.

Nel dettaglio, la Peugeot è riuscita a segnare il 4° tempo assoluto nel primo settore ultraveloce (la curva della Source, il Raidillon quindi il rettilineo di Combes). Nella seconda, dove ci sono più curve centrali, questa posizione è scesa al 10° posto. Poi è risalito fino all'8° posto nel 3° settore, ancora una volta più veloce (Blanchimont in particolare) ma interrotto da una chicane a velocità molto bassa. Lo schifo della 9X8, le ripartenze non sono il suo punto forte a causa dei pneumatici posteriori stretti e della velocità di scatto del sistema ibrido da 150 km/h (contro i 190 km/h delle altre LMH).

In conclusione, continuiamo a pensare che l'unico terreno di caccia della 9X8 sarà Le Mans. Meno curve, minore resistenza aerodinamica, pneumatici anteriori più larghi rispetto ai rivali per frenate più brevi a 330 km/h e curve ampie e veloci dove l'impiego dell'energia elettrica sarà meno problematico. Ma questo postulato non prevede un punto centrale: l'affidabilità, sia meccanica che dei piloti.

LEGGI ANCHE: WEC Spa – Rivivi la gara dall'abitacolo della Peugeot 9X8

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Paolo Mercier

01/05/2023 alle 11:01

Puoi spiegare i rilanci per il 9x8? Se l’auto vede la sua parte ibrida partire a 150 km/h invece che a 190, riceve energia elettrica extra PRIMA delle altre auto. Quindi deve presentare promemoria migliori, giusto? Sicuramente non capisco perché quelli della Peugeot si nascondano dietro questo dogma di apprendimento (abbiamo ancora molto da imparare) per spiegare che la loro macchina è meno buona delle altre. Dio sa che sono un coardier e mi sarebbe piaciuto vedere la Peugeot schiacciare tutto sul suo cammino nella prima o nella seconda gara. Dobbiamo affrontare il fatto che il concetto è bello ma mancato!... La Ferrari non aveva fatto nulla nell'endurance dagli anni '70, e fin dalla sua prima apparizione creò un'auto competitiva.

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