L’Enfer Vert a une nouvelle fois tenu toutes ses promesses. Pour sa 50e édition, les 24 Heures du Nürburgring ont sacré l’Audi n°15 du Team Phoenix emmenée par Kelvin van der Linde, Dries Vanthoor, Frédéric Vervisch et Robin Frijns. Plus que jamais, il fallait survivre pour triompher dans l’Eifel. De nombreux prétendants ont en effet mordu la poussière. À commencer par la Porsche n°1 du Manthey Racing (Michael Christensen, Kévin Estre, Frédéric Makowiecki, Laurens Vanthoor). Partie en dernière position de la catégorie SP 9 à cause d’une pénalité reçue en qualifications, la célèbre voiture verte fluo a été contrainte à l’abandon après trois heures de course des suites d’un accident entre les deux frères Vanthoor, pour le plus grand malheur des très nombreux fans de la Grello présents au Ring.
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Aston Martin e anche la BMW erano scontenti in questa gara. Il n°90 di TF Sport (Marco Sorensen, Nicki Thiim, David Pittard, Maxime Martin) è stato impressionante sabato e ha iniziato la serata in testa alla corsa. Thiim venne comunque sorpreso da una pozza d'olio e la squadra britannica si ritirò. Questo avrebbe potuto sorridere alla BMW M4 GT3 #98 ROWE Racing (Nicky Catsburg, John Edwards, Shelon van der Linde, Marco Wittman), ma si è ritirata due giri dopo in un incidente. Il marchio dell'elica non ha avuto sicuramente successo visto che il numero 99 del ROWE Racing (Connor de Phillippi, Philipp Eng, Augusto Farfus, Nick Yelloly) aveva già vissuto un incidente del genere poco prima e il numero 20 della Schubert Motorsport (Jesse Kurki-Suonio , Alexander Sims, Jens Klinsmann, Niklas Kruetten), in testa alla gara all'alba di domenica, è stato sorpreso dall'inizio della pioggia, permettendo all'Audi n. 15 di prendere il comando.
Gli elementi erano decisamente favorevoli a questo equipaggio in quanto la pioggia è tornata tre ore prima della scadenza che avrebbe permesso loro di rinviare la partenza Mercedes n°3 (Adan Christodoulou, Maximimilian Goetz, Fabian Schiller), la cui strategia sugli pneumatici si è rivelata sconsiderata, assicurandosi così la vittoria nella classica tedesca. La numero 3 si è accontentata del secondo posto davanti a un'altra Mercedes, la numero 4 (Maro Engel, Jules Gounon, Daniel Juncadella).
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