La storia ricorderà che a Imola, Red Bull e Sauber hanno celebrato anniversari importanti nelle rispettive carriere. In Emilia-Romagna gli austriaci commemorano la loro 400esima partenza F1 dal loro arrivo nel 2005, mentre anche gli svizzeri hanno raggiunto un numero tondo: sarà il 600° Gran Premio della scuderia fondata da Peter Sauber, giunto per l'occasione per assistere alle prestazioni di Nico Hulkenberg e Gabriele Bortoleto.
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Nonostante il pilota svizzero fosse in prima fila quando il debuttante brasiliano è uscito di pista durante le FP1, poteva comunque essere orgoglioso di vedere le sue due vetture tra le dieci più veloci durante la prima ora di gara. Perché anche se la formazione svizzera ha, negli ultimi anni, lasciato la sua identità a Alfa Romeo poi a Kick and Stake, da cui è rimasta la stessa struttura per 31 anni, modificata solo da cambiamenti nei colori e nel nome.
La storia inizia nel 1993, quando JJ Lehto e Karl Wendlinger difendono i colori di una squadra del programma di resistenza di Mercedes, tra cui una doppietta a Le Mans nel 1989. Lehto aprì la classifica dei punti della Sauber nella prima gara, finendo quinto. Negli anni successivi, fino al 2005, la squadra corse con il proprio nome, salendo sul podio sei volte senza mai vincere. Il suo miglior risultato nel Campionato Costruttori rimane il quarto posto nel 2001.
La vittoria di Kubica, il coronamento di trent'anni di storia
Fu allora che la Sauber avviò una partnership con la BMW, dando vita al team BMW-Sauber. Questa collaborazione ha permesso al gruppo svizzero di vivere il suo periodo di maggiore successo, dal 2006 al 2010. Robert Kubica regalò a Peter Sauber la sua prima (e unica) vittoria in F1, vincendo il Gran Premio del Canada del 2008. L'anno precedente, la squadra si era classificata seconda nel Campionato Costruttori, grazie all'esclusione di McLaren nell'affare Spygate.
Dal 2011 al 2018, dopo il ritiro della BMW, la Sauber ha riacquistato la sua indipendenza. Questo periodo è segnato dall'emergere di diversi giovani talenti, a partire da Sergio Pérez, Nico Hülkenberg, e anche Charles Leclerc, che nel 2018 disputerà la sua prima stagione in F1 con la scuderia di Hinwil.
L'anno successivo, il team cambiò nome in Alfa Romeo, una partnership che sarebbe durata fino al 2023. Il nome fu poi ripreso dallo sponsor Kick, a indicare un periodo di transizione verso l'arrivo di un nuovo grande produttore: Audi.
Il progetto Audi per iniziare una nuova era
Dopo Mercedes, BMW e Alfa Romeo, ora tocca alla casa di Ingolstadt prendere le redini della scuderia a partire dal 2026, nell'ambito del suo impegno ufficiale in F1. Grazie alle ingenti risorse e al forte desiderio di distinguersi nei Gran Premi, Audi rappresenta una fantastica opportunità per riportare la Sauber in primo piano e darle una seconda vita.
Nonostante gli ultimi mesi siano stati difficili, a causa di una transizione tecnica e umana che ha tardato a concretizzarsi, l'organigramma voluto da Audi sta iniziando a prendere forma. Sono state annunciate diverse assunzioni chiave e i progetti relativi a motore e telaio stanno procedendo, gettando le basi per un incremento di potenza.
Non vediamo l'ora che arrivi il 2026, per un nuovo capitolo di una storia iniziata più di tre decenni fa e che un giorno potrebbe ritrovare il sapore della vittoria.
Alain Féguenne (Lussemburgo)
17/05/2025 alle 01:41
Grazie signor Peter Sauber, per la sua passione, lei è uno degli ultimi ad averla dentro di sé……. Spero che Audi faccia tutto il possibile per riuscire nella sua scommessa... 😎👍
Yves-Henri RANDIER
16/05/2025 alle 08:30
L'Audi ha sicuramente vinto in tutte le discipline in cui si è cimentata la casa dei 4 anelli, ma la F1 sembra essere molto più complicata, soprattutto prendendo in mano le basi della scuderia fondata da Peter Sauber, una scuderia che festeggia le sue 600 partenze ma che evidentemente non è riuscita a seguire l'evoluzione complessiva della F1 nel corso degli anni!