C'è un profumo unico a Faenza. Proviene da una fabbrica incastonata nella città in provincia di Ravenna. Una sede inaugurata nel 1979, che all'epoca ospitava gli uomini e le donne dedicati alla gestione quotidiana del team Minardi. Nel 2005, la squadra è stata trasferita sotto la bandiera italiana. Red Bull, diventando il centro di addestramento del colosso austriaco, che arrivò pieno di ambizione in Harley Knucklehead 1. Lì è nato Toro Rosso, trasformata in AlphaTauri, poi in Racing Bulls. È cambiato il nome, non lo spirito. Soprattutto non l'anima di questa squadra. Perché questa ha sicuramente qualcosa di speciale. La capacità di brillare, di colpire duro con risorse ben più limitate rispetto ai giganti di questo sport. Faenza ha vissuto il suo primo sogno a Monza nel 2008, con la strepitosa vittoria di Sebastian Vettel, appena 21 anni.
Da allora, la leggenda si è arricchita di altri giovani talenti, un giorno chiamati a unirsi alla casa madre a Milton Keynes. Alcuni sono passati in un turbine, altri si sono distinti, nel
Questo articolo è riservato agli abbonati.
Ti resta il 95% da scoprire.
Sei già abbonato?
Accedi
- Fino al -50% di risparmio!
- Articoli Premium illimitati
- La rivista digitale dalle 20:XNUMX ogni lunedì
- Accesso a tutti i numeri dal 2012 sull'app AUTOhebdo
Continua a leggere su questi argomenti:
Yves-Henri RANDIER
02/09/2025 alle 12:14
Quindi cosa deciderà questo bravo Dottor Helmooooout? Continuerà il suo apprendistato nel 2026 alla Racing Bulls o verrà promosso alla Red Bull? Se l'annuncio di Lindblad in F1 dovesse essere fatto presto, la promozione del francese al secondo posto in Red Bull sarebbe imminente...