Jean-Pierre Malcher: "Non è stata una buona idea cercare di combinare due lavori, giornalista e pilota"

Alcuni lettori di Autohebdo ricordano gli spettacolari - e a volte insoliti - test effettuati dal nostro pilota negli anni '1980. Molto più che un pilota e uno scrittore, era anche un allenatore, un organizzatore, un ingegnere e un istruttore...

pubblicato 05/06/2025 à 14:00

Julien Hergault

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Jean-Pierre Malcher: "Non è stata una buona idea cercare di combinare due lavori, giornalista e pilota"

Foto: Julien Hergault

NON CI ASPETTAVAMO DI GUIDARE UN'AUTO AMERICANA. HA UN SIGNIFICATO PARTICOLARE PER VOI?

A dire il vero, ho preso quella che avevo a disposizione, tra le auto del gentleman driver che accompagno oggi sul circuito Paul-Ricard (intervista realizzata durante i Series Test Days di Peter Auto, nel marzo 2025, ndr). Si tratta di una Shelby GT 350 del 1965, ma avrei potuto prendere anche la Ferrari La 250 LM, un'auto leggendaria, di cui ignoravo l'esistenza fino a quando non mi sono messo al volante alla Le Mans Classic del 2023. Quanto sono ignorante! La mia conoscenza dell'automobilismo è iniziata contemporaneamente alla mia carriera, nel 1970.

QUINDI TORNIAMO AI TUOI INIZI. PRIMA DELL'AUTO, BRILLAVI IN KARTINGUNA PRATICA ANCORA RARISSIMA NEGLI ANNI '1960.

Tutto iniziò nel 1964, con una gara organizzata proprio davanti alla casa dei miei genitori a Vert-Saint-Denis, vicino a Melun (Seine-et-Marne). All'epoca, gli stivali

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