Safari Rally – Alexandre Coria: “Resta un evento speciale”

Appassionato della terza partecipazione in carriera in Kenya, Alexandre Coria si aspetta un rally molto complicato insieme ad Adrien Fourmaux. A bordo della loro i3 Rally20, il team francese Hyundai cercherà di conquistare punti per restare in corsa per il titolo.

pubblicato 19/03/2025 à 04:38

Loïc ROCCI

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Safari Rally – Alexandre Coria: “Resta un evento speciale”

Per Alexandre Coria, il safari in Kenya è uno dei suoi viaggi preferiti dell'anno (Foto: Bastien Roux/DPPI)

Cosa ne pensi di questo viaggio in Kenya?

Questo è uno degli eventi a cui mi piace partecipare. Al di là della sfida sportiva, il Kenya ci obbliga a tenere i piedi per terra e a mettere certe cose nella giusta prospettiva. Esiste un divario significativo tra le nostre due società. L'atmosfera è sempre speciale, spesso con molti spettatori. La breve pausa dopo la Svezia è stata piacevole, ma ammetto che più ci avviciniamo alla rallye, meno mi sento pronto.

 

Perché succede questo? Sei mai stato in Kenya?

Certamente, ma diversi elementi hanno generato ulteriore lavoro. Avevamo i road book, ma non sono più validi. Senza che se ne sappia il motivo, ultimamente sono state apportate numerose modifiche al percorso e all'ordine delle prove speciali. Questa pubblicazione non ha reso più semplice la preparazione anticipata. A ciò si aggiunge il fatto che il percorso è nuovo del 50% rispetto a quello dell'anno scorso. Si tratta di sezioni che scopriremo, come in particolare lo shakedown, ma anche di SS in cui ci cimenteremo al contrario. Si prevede che questo sarà l'evento più lungo della stagione e i video che abbiamo ricevuto dagli organizzatori mostrano che il terreno è visibilmente più degradato rispetto agli altri anni.

 

Non è quello che dicono gli equipaggi ogni anno?

C'erano alcune parti danneggiate, ma credo che in questa edizione ce ne siano ancora di più. Ne sapremo di più dopo la ricognizione, ma credo che ci siano più punti fragili rispetto a prima e che queste sezioni siano anche più distrutte. Avevamo notato che la superficie stradale tendeva a cambiare molto da un anno all'altro. Il percorso non si trova più esattamente nello stesso punto e anche le buche e le buche hanno cambiato posizione.

 

Ciò significa che affronterai l'argomento in modo diverso rispetto alle tue prime due partecipazioni?

Stiamo iniziando a capire un po' che questo è un incontro speciale. Si può andare veloci come in Portogallo o in Sardegna, ma non basta. È necessario applicare una strategia diversa e avere la prospettiva necessaria per adottare un ritmo adeguato per superare tutte le insidie. È dura sia per gli equipaggi che per le macchine. Durante la ricognizione dovremo essere ancora più vigili per identificare con chiarezza qual è la traiettoria corretta. A volte si hanno due possibilità per superare un albero e la ricognizione consentirà di fare delle scelte, ma anche di creare un vocabolario adatto a ciò che ci troveremo ad affrontare.

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Loïc ROCCI

Giornalista specializzato in manifestazioni passate, presenti e future... e con accento del sud

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