Rientro dei piloti infortunati: evolvono i regolamenti della MotoGP

Una novità importante nel regolamento MotoGP, in vigore dal 29 aprile. Ciò fa seguito al voto della Commissione Gran Premio, riunitasi a margine del Gran Premio di Jerez in Spagna. D'ora in poi, quindi, i piloti titolari infortunati potranno sottoporsi a un test prima di tornare al Gran Premio, senza che ciò costituisca un obbligo.

La nuova norma prevede, tramite l'articolo 1.15.1.1 paragrafo D, che le persone interessate sono quelle che avrebbero perso tre o più eventi consecutivi. Vale a dire un Gran Premio o un test ufficiale. Oppure coloro che non hanno potuto partecipare a un evento negli ultimi 45 giorni della stagione (dal primo test pre-stagionale ufficiale fino all'ultima gara).

La FIM ricorda che la partecipazione a un evento è convalidata se il pilota ha attraversato almeno una volta la linea di uscita dalla pit lane.

Evoluzione del regolamento MotoGP: test supervisionati

Questi test, ora in fase di implementazione, sono ovviamente supervisionati. Pertanto, secondo la normativa, questi test devono essere effettuati su un circuito in cui il produttore è autorizzato a svolgere i test in conformità con i regolamenti della sua concessione. Oppure in qualsiasi circuito in cui non siano previste altre gare della MotoGP durante la stagione dopo questa giornata di test.

Altrimenti, in ogni caso, un test del genere non potrà mai essere effettuato nelle otto settimane che precedono una gara della MotoGP su questo circuito. Ma non è tutto. Anche il numero di pneumatici utilizzati verrà conteggiato ai fini del test assegnato alla squadra. Ciò significa che possono essere utilizzati al massimo tre treni.

Infine, Jorge Martin (Aprilia), che ha riportato fratture multiple in seguito alla brutta caduta nel GP del Qatar e sarà fuori per diverse settimane, potrà beneficiare di questo aggiornamento del regolamento dopo la sua lunga convalescenza.

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