In 2025, Valentino Rossi è già stato in molti circuiti per assistere alle gare MotoGP. Il nove volte campione del mondo, convertito alle corseResistenza automobile con la BMW, affiancando così i piloti della sua stessa scuderia, la VR46, Franco Morbidelli e Fabio Di Giannantonio.
Ma non è tutto, perché è consulente anche delle nuove leve della VR46 Riders Academy, non solo nelle categorie inferiori, ma anche in quella regina, come nel caso di Pecco Bagnaia.
Tra tutti questi eventi, Valentino Rossi si è preso il tempo di concedere una lunga intervista al podcast italiano 'PoretCast', nella puntata del 30 aprile. Nel corso di questa lunga conversazione con Giacomo Poretti, conduttore del programma, Valentino Rossi ha parlato con franchezza dell'ansia con cui assiste ad alcune gare della MotoGP e di come evolve nel corso degli anni la visione di un pilota sulla propria carriera.
"È uno sport molto pericoloso e fa paura. Tuttavia, quando sei giovane, nei primi anni [della tua carriera], non presti attenzione al pericolo, inizia Valentino Rossi a parlare della MotoGP. ONon pensiamo a cosa potrebbe accadere. Pensiamo a dare il meglio di noi stessi, abbiamo paura di sbagliare, di rovinare una gara. Questo è tutto, al resto non pensiamo mai. »
“Poi a un certo punto succede qualcosa, Egli continua. Così maturi e quando sei sulla griglia di partenza inizi a pensare: "Se cado nei primi due giri, forse tutti quelli dietro di me saranno lì con me". Devo stare attento.' Da lì cominciamo a maturare. »
Uno sguardo diverso alla MotoGP
Oltre a tutti i piloti di cui ha seguito la carriera per molti anni, anche suo fratello, Luca Marini (Honda HRC), gareggia tra i 22 piloti abituali in griglia di partenza durante i tour della disciplina. Un altro fattore che ha cambiato il modo in cui Valentino Rossi assiste alle gare.
"Devo dire che ora che vedo le gare e non vi partecipo più, cambiano molte cose, aggiunge il quarantenne. Quando gareggi, sei sempre concentrato e l'adrenalina è alle stelle. Hai paura di commettere un errore, di cadere, di farti male e di rovinare la gara. Al contrario, guardare le gare dall'esterno è un disastro. »
"Sono sempre teso perché mio fratello gareggia. Ci sono anche gli altri piloti dell'accademia, che sono miei amici. Ho sempre visto mia madre avere paura e non ho mai capito veramente. Ora che vedo mio fratello sulla griglia di partenza, capisco meglio." conclude Valentino Rossi con umorismo.
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