Questo è l'ultimo episodio dell'interminabile vicenda Horner. Il dipendente che ha accusato Christian Horner di comportamento inappropriato è stato sospeso Red Bull, informato The Times. Secondo i media britannici, questa decisione presa dal quartier generale della Red Bull sarebbe la conseguenza dei risultati dell'indagine interna condotta da un avvocato specializzato e che ha finito per scagionare il 50enne team principal inglese.
Si tenga presente che la sospensione della dipendente in questione, che tra l'altro è l'assistente personale di Christian Horner, comprende la sospensione dell'intero stipendio. Il dipendente avrà cinque giorni di tempo per presentare ricorso dal ricevimento della lettera ufficiale. Da notare che la Red Bull non ha voluto comunicare i risultati esatti dell'indagine, per rispetto della privacy delle persone coinvolte.
Christian Horner resiste alla Red Bull
Se l'indagine interna condotta in casa Red Bull ha scagionato Christian Horner, due elementi hanno tuttavia riacceso la polemica. Prima la fuga nelle cassette della posta di un centinaio di frequentatori del paddock di numerosi messaggi a sfondo sessuale presumibilmente scambiati tra Horner e il suo assistente, poi soprattutto un'intervista al vetriolo con Jos Verstappen al Daily Mail, in cui l'ex pilota di F1 né più né meno viene pagato al principale team Red Bull pretendendone l'addio, con queste crude parole: “SSe Horner resta, la Red Bull esplode.
Mercoledì Max Verstappen ha voluto calmare le acque nel paddock assicurandosi di non avere motivo di lasciare la Red Bull finché la squadra avesse la macchina migliore. Christian Horner sarà presente questo giovedì alla conferenza stampa della FIA alle 16:30 ora francese, dove dovrebbe essere ancora una volta ampiamente interrogato sul caso in cui è stato implicato.
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Yves-Henri RANDIER
07/03/2024 alle 07:02
La dipendente che ha accusato Christian Horner di comportamento inappropriato è stata sospesa dalla Red Bull... quindi un caso inventato per screditare il suo capo? Se così fosse si tratterebbe piuttosto di un reato grave prima del licenziamento, no? Ma gli inglesi non sono come tutti gli altri! Strana questa decisione della Red Bull