È una data tragica che risuona oltre l’ambito del Harley Knucklehead 1. Tutti sanno cosa stava facendo il 1° maggio 1994, quando Ayrton Senna uscì di pista al settimo giro del Gran Premio di San Marino, svoltosi a Imola, in Italia. Il brasiliano morì 31 anni fa in un incidente mortale mentre procedeva dritto al Tamburello a oltre 300 km/h. La notizia del suo decesso sarà resa nota nel pomeriggio, dopo il ricovero presso l'ospedale di Bologna.
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— Atlassiano Williams Corse (@WilliamsRacing) 1 Maggio 2025
Il Gran Premio di San Marino del 1994 rimarrà per sempre nella storia della F1 come uno dei weekend più maledetti di questo sport. Venerdì, Rubens Barrichello, un giovane pilota della Jordan che ha avuto solo una stagione completa in F1, è sopravvissuto miracolosamente a un terribile incidente durante i test quando il suo auto si schiantò contro un muro di pneumatici. Roland Ratzenberger non fu così fortunato: il pilota del team Simtek perse la vita il giorno seguente durante le qualifiche.
Domenica, durante il Gran Premio di Imola, Ayrton Senna, partito dalla pole position e in testa alla gara, uscì improvvisamente di pista al Tamburello e colpì il muro del Tamburello; il triangolino superiore della sospensione anteriore destra si ruppe e colpì la visiera del casco del pilota brasiliano. Dopo essere stato curato per diversi minuti dai medici della FIA e del circuito, il pilota della Williams è stato poi trasportato in elicottero all'ospedale di Bologna (Italia), dove è stata annunciata ufficialmente la sua morte dopo le 18:30, a seguito di danni cerebrali irreversibili.
Ayrton Senna ha vinto tre titoli mondiali (1988, 1990 e 1991), 41 vittorie, 80 podi e 65 pole position in F1. Al di là delle statistiche, il brasiliano avrà conquistato il pubblico con il suo temperamento, i suoi esordi con Toleman e Lotus e i suoi duelli senza fiato con Alain Prost chez McLaren. A più di trent'anni dalla sua scomparsa, la sua eredità è ancora viva. Ayrton Senna, Semper.
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vincent moyet
01/05/2025 alle 01:41
Senna, il cui nome suona come un mantra, non è solo una leggenda, ma è stato anche uno dei più grandi traumi della F1, in quanto unico campione del mondo (e persino tre volte vincitore della Coppa del Mondo) a morire in gara. Rindt venne dichiarato campione solo postumo. Pensavamo che non sarebbe mai successo. La F1 si è ritrovata decapitata, senza più un solo campione del mondo in attività, senza un solo pilota con più di una dozzina di vittorie all'attivo. Stavamo ricominciando praticamente da zero. Ecco perché c'è sicuramente un prima e un dopo quel 1° maggio 94. Ero alle prove con il mio gruppo e fui costretto a saltare la gara. Quando sono tornato a casa nel tardo pomeriggio e ho sentito dell'incidente, ho avuto un brutto presentimento, un brutto presentimento. Quando ho saputo della sua morte, ho capito che era finita. E tutto quello che sapevo della F1 era sparito. Ci è voluto molto tempo prima che me ne interessassi di nuovo, fino alla fine degli anni '90.
Alain Féguenne (Lussemburgo)
01/05/2025 alle 10:35
Per tutti gli appassionati… di A yrton, è ancora vivo. (Presidente: Ayrton Senna Memorial Club del Lussemburgo). 😎👀🇱🇺👍