Con la modernizzazione e il progresso di F1, anche i circuiti si sono evoluti. In passato la tradizione prevedeva che il percorso fosse delimitato principalmente da ghiaia o erba ed eventualmente da alcune zone asfaltate. Ma col passare degli anni, alla fine, quest’ultimo ha preso il sopravvento e questo ha aperto la porta al mancato rispetto dei limiti della pista.
Consapevoli che avrebbero potuto spingersi più al largo senza correre il rischio di uscire, i piloti non hanno esitato a sfruttare queste autorizzazioni. A volte un po' troppo, cosa che non piace a certi giocatori del paddock, spesso pronti a ricorrere alla radio per denunciare i propri compagni di torto. Anche questo non è piaciuto agli spettatori, principali consumatori di questo sport, desiderosi di un grande spettacolo in pista.
Imola reagisce
Di fronte a questa situazione, alcuni circuiti hanno deciso di prendere l’iniziativa. È il caso di Imola che questo fine settimana ospita la Formula 1. Per impedire agli automobilisti di sfruttare appieno gli spazi liberi, il percorso transalpino ha installato nuove trappole di ghiaia, o meglio allargato quelle vecchie.
Il primo cambio è alla curva Piratella, numero 9, nel secondo settore. Negli ultimi anni questa è stata una delle aree più monitorate, in particolare nelle qualifiche dove molti piloti hanno visto i propri tempi cancellati. Pertanto, lo spazio libero è stato notevolmente ridotto sul lato destro della pista dove la trappola di ghiaia è stata avvicinata.
Pochi metri più avanti è stata rielaborata la famosa sequenza delle Acque Minerali (curve 11, 12 e 13). Stesso scenario della Piratella con aumento della superficie della discarica per una riduzione della minore luce libera dall'asfalto.
Infine, la chicane Gresini (curve 14 e 15) accoglie semplicemente i traghetti. Il primo davanti alla zona frenata per evitare possibili tagli permettendo ai piloti di avvantaggiarsi. Il secondo è a destra all'uscita. Questo è molto vicino e non permetterà ai piloti il minimo errore che potrebbe essere molto costoso. Dopo Imola, altri circuiti potrebbero ispirarsi in futuro.
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