Il 1 maggio 1994 fu un determinato Ayrton Senna a varcare i cancelli dell'autodromo Enzo e Dino Ferrari. Molto colpito, addirittura avvilito, dall'incidente costato la vita a Roland Ratzenberger (vedi altrove) il giorno prima, si alzò. Ha riflettuto molto durante la notte e ritiene che i piloti debbano mobilitarsi per fare pressione sulla FIA per migliorare la sicurezza. Dobbiamo lottare affinché il giovane austriaco non rimanga solo un nome in più nella lunga lista delle vittime del motorsport. Questa lotta che intende intraprendere è il bastone che, in questi momenti, gli permette di restare in piedi. Per non pensare troppo. Per mettere a tacere le sue ansie. Presente a Imola, ricorda Niki Lauda “che attraverso la ricerca e il superamento delle sfide tecniche, credevamo che i pericoli stessero scomparendo. Abbiamo sbagliato tutti: dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo. »
Anche se ha ritrovato un po' di serenità, la tensione resta non meno palpabile al momento della griglia in cui il suo Williams è in pole. È per trovare un po' di calma e pace interiore che resta legato nella sua cabina di pilotaggio? Il suo ingegnere David Brown gli parla, ma riesce a sentirlo? Il suo sguardo sembra perso. Cosa sta pensando? Ovviamente al povero Ratzenberger, a Ru
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