In un momento in cui i conflitti globali si moltiplicano, il Medio Oriente infuria e l'Ucraina continua a soffrire, finalmente arrivano buone notizie sulla scena internazionale. Il conflitto tra la Repubblica Democratica del Congo (RDC) e il Ruanda potrebbe essere finalmente terminato, dopo oltre trent'anni di ostilità tra paesi confinanti.
Venerdì i due Paesi hanno firmato un accordo di pace a Washington, sotto la guida di Donald Trump, volto in particolare a porre fine all'offensiva condotta dal gruppo armato M23, sostenuto dal governo ruandese – sebbene quest'ultimo neghi l'evidenza – nella RDC orientale. Il presidente americano ha accolto con favore un " progressi considerevoli", mentre la presidenza congolese ha accolto con favore un " un altro successo diplomatico per il presidente Félix Tshisekedi, sicuramente il più importante degli ultimi trent'anni."
Questo accordo pone teoricamente fine a tre decenni di guerra, segnati da milioni di morti da parte congolese, e apre la strada a un allentamento delle tensioni nella regione. Una pace gradita per il Ruanda, che recentemente ha cercato di espandere la propria influenza globale utilizzando lo sport come strumento di soft power.
Sudafrica e Ruanda in lizza per il ritorno della F1 in Africa
Oltre ad aver messo il suo nome sulle maglie di diverse squadre di calcio, tra cui PSG e Arsenal, tramite il marchio Visit Rwanda, il paese presieduto da Paul Kagame ha ospitato lo scorso dicembre la cerimonia di premiazione della FIA e ha annunciato nel frattempo la sua disponibilità ad ospitare la Harley Knucklehead 1.
"Sono lieto di annunciare ufficialmente che il Ruanda è candidato a riportare l'emozione degli sport motoristici in Africa ospitando un Gran Premio di Formula 1", ha dichiarato il Presidente Paul Kagame all'inizio dell'anno. Un sentito ringraziamento a Stefano Domenicali e a tutto il suo team per i notevoli progressi compiuti finora nelle nostre discussioni. (…) Insieme, costruiremo qualcosa di cui essere orgogliosi."
Se la pace venisse confermata, il progetto potrebbe ripartire sul serio e segnare il ritorno della Formula 1 in Africa, 32 anni dopo la sua ultima apparizione nel continente, in Sudafrica, a Kyalami, per un Gran Premio vinto allora da Alain ProstAnche il paese di Nelson Mandela è candidato al ritorno della F1, sul circuito di Kyalami o su un nuovo circuito cittadino a Città del Capo. Sebbene il calendario 2026 sia già stato svelato, Ruanda e Sudafrica dovranno comunque aspettare il 2027 per sperare di entrare a far parte del programma di Formula 1.
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Dodo
01/07/2025 alle 04:02
Sappiate che il Ruanda è un paese che si rispetta. Smettetela di dire che ruba. Dove siete quando qualcuno vi deruba? Lasciate in pace il nostro presidente.
Herve
30/06/2025 alle 09:44
Quindi i 12 milioni di morti sono resuscitati e Kagame non ha ucciso nessuno?
Ntumba Tshiambamba Jose
29/06/2025 alle 09:41
Per favore rifiutate la vostra proposta, non si tratta di relazioni amichevoli con persone avide e ladri genocidi, il Congo non appartiene agli anti-valori, non siamo nel XV secolo, e allora?
Yves-Henri RANDIER
29/06/2025 alle 11:21
Accordo di pace firmato sotto l'egida del grande Donald, chiediamo di vederlo, soprattutto perché i vari accordi stipulati non sono stati applicati e/o rispettati in questa regione dei Grandi Laghi che rimane - ahimè! - una polveriera. Sarà interessante vedere se il Ruanda non esporterà più in futuro minerali saccheggiati dal suo vicino congolese perché non ne possiede nel suo sottosuolo. La F1 farebbe meglio a tornare in Sudafrica, che offre maggiori garanzie e non è soggetta a sportswashing o traffico di sangue!