Éric Vargiolu: “Ho toccato con mano ciò che hanno vissuto alcuni dei più grandi avventurieri”

Ciao Eric. Grazie per averci accolto nella tua Porsche Caienna. Conoscendovi avremmo preferito scommettere su una Land Rover…

Adoro i V8! Lo so, è un punto di vista piuttosto iconoclasta e piuttosto disapprovato di questi tempi. Detto questo, non sei andato lontano dato che ho anche un vecchio Land Rover Defender 90, anch'esso dotato di V8 e che lascio nel bacino di Arcachon. Prima possedevo una Volkswagen Touareg TDi che era un buon compromesso. Una volta raggiunti i 180 km sul contachilometri ne ho cercato uno nuovo, versione benzina per via della normativa sempre più restrittiva nei confronti del diesel. Non avendone trovata una con meno di 000 km, mi sono imbattuto in questa Porsche Cayenne che ho pagato 150 euro – il prezzo di un'elettrica oggi – e che aveva 000 km. Mi rende felice avere una Porsche, ma non avrei mai potuto permettermene una nuova. Per trent'anni sono stato un fan della Nissan Patrol che cambiavo ogni tre Dakar. Roll bar, sedili avvolgenti, cinture a sei punti, ecc., con loro avrò percorso dai 35 ai 000 km di pista, ma a Fontenay-sous-Bois (Val-de-Marne), non era conveniente procurarsi pane.

Queste piste sono quelle della “Dakar” che percorrete da quasi cinquant'anni!

La Dakar è un'esperienza molto speciale. Su un circuito, il fotografo è più o meno paparazzato. Non è nel gioco. In pista invece i piloti mi vedono e si rendono conto che per venire a farmi le foto devo andare anche a carbone. Di conseguenza, crea legami speciali. Non sono in gara, ma io